Politica

L’Altra Voce per Valguarnera: «si convochi urgentemente il Consiglio»

Con una nota indirizzata al presidente del Consiglio e per conoscenza al sindaco e al segretario comunale, i cinque consiglieri del Movimento politico «l’Altra Voce per Valguarnera» chiedono la convocazione straordinaria e urgente del consesso cittadino per sottoporvi importanti questioni nell’esclusivo interesse della cittadinanza.

In particolare il gruppo politico di minoranza (G. Arcuria, C. Draià, C. Forte, G. Profeta e G. Speranza) chiede che venga discussa la modifica del regolamento comunale dell’Irpef, proponendo un’addizionale comunale più bassa, calcolata secondo le fasce di reddito dettagliatamente illustrate nella proposta medesima. Per l’Altra Voce la riduzione dell’imposta è resa possibile dalla migliorata situazione finanziaria dell’ente che – a loro giudizio – è dovuta all’azione di ripianamento del debito svolta nel quinquennio scorso dalla precedente amministrazione. Inoltre, poiché «nel corso delle annualità 2015 e 2016, l’ente beneficia di circa duecentomila euro di economia nella spesa corrente, dovuta al pensionamento di diversi dipendenti», chiedono che queste somme vengano utilizzate sia per la riduzione delle imposte comunali, sia per la predisposizione di un piano di riqualificazione urbana riguardante le piazze Colaianni e Caduti di Via Fani la cui proposta di valorizzazione è già stata avanzata dal gruppo proponente con protocollo n. 11928 del 5 novembre 2015. Attenzionato anche il sociale, per il quale i proponenti chiedono la costituzione del «Servizio assistenza recupero disagio, sostegno alle famiglie in difficoltà, recupero dei minori a rischio» da attuare con la costituzione di uno sportello di riferimento e il coinvolgimento di professionisti dell’integrazione e delle famiglie.

Non pervengono solo proposte da l’Altra Voce, ma anche contestazioni circa la corretta verbalizzazione degli atti prodotti in Consiglio. In particolare il gruppo punta il dito sulle delibere n. 8 del 29 febbraio e n. 14 del 4 marzo di cui chiedono la riscrittura dei relativi verbali. E si tratta di rimostranze piuttosto gravi giacché – a dire degli interessati – sarebbero state inserite valutazioni di carattere psicologico e dichiarazioni mai profferite rivolte dal capogruppo Speranza al presidente Scozzarella, accusato sin dal suo insediamento di condurre i lavori d’aula in modo alquanto fazioso, con sistematiche prevaricazioni delle prerogative dell’opposizione consiliare. Circostanza ovviamente negata da Scozzarella, così come Speranza e i suoi negano recisamente di aver mai pronunciato certe frasi verbalizzate dal segretario comunale e riportate nel corpo della delibera incriminata. «E poi proprio noi – dice Gabriele Leanza, portavoce del movimento – da sempre accreditati di eccessivo fair play, non ci stiamo proprio a essere tacciati come gl’insolenti della situazione».

Di certo non è la prima volta che le sedute consiliari si fanno incandescenti. E quale che sia la verità, la polemica attuale descrive bene il clima: pesante! Un crescendo di tensione alimentato da continui attacchi e repliche, come quella dell’altra delibera contestata – «Atto di indirizzo incremento organico alla Stazione dei Carabinieri» – in cui è stato inserito un documento contenente un rimbrotto formale dei consiglieri di maggioranza rivolto a quelli d’opposizione a cui viene chiesto «di mantenere un comportamento ed un linguaggio consono al ruolo istituzionale». «Rimbrotto respinto – dicono da l’Altra Voce – , e poi che c’entra quel documento con il punto all’ordine del giorno? Si è trattato di un inserimento arbitrario che nulla ha a che vedere con l’argomento trattato e pertanto deve essere eliminato».

Salvatore Di Vita