Sanità

Poliambulatorio, entro la prossima settimana la firma del contratto col Boccone del Povero.

Non è ancora stato siglato il contratto di locazione tra Azienda sanitaria provinciale e la casa di riposo “Il Boccone del povero”, per il trasferimento in quest’ultima struttura del poliambulatorio comunale “Sebastiano Arena”. Sono saliti a 52 giorni, visto che il poliambulatorio è chiuso dallo scorso 18 aprile, i disagi per la popolazione valguarnerese che si è vista drasticamente ridurre i servizi sanitari di cui da anni usufruiva. Centinaia e centinaia di persone costrette a recarsi ad Enna e Piazza Armerina, anche per visite pediatriche o semplici vaccinazioni. A Valguarnera è rimasto ben poco, visto che nell’ex sede della polizia municipale, oltre alla Guardia medica e alla sede del 118, vengono eseguite solo visite che non necessitano di strumentistica. L’Azienda sanitaria provinciale, dopo la decisione di chiudere il “Sebastiano Arena”, sta cercando di correre ai ripari, trasferendo il poliambulatorio in un’ala de “Il Boccone del povero”, all’interno della quale dovrebbero essere trasferiti tutti i servizi di medicina specialistica che erano funzionanti in paese prima del 18 aprile scorso. Il 2 giugno scorso era stato annunciato che, addirittura entro questa settimana, il poliambulatorio comunale sarebbe entrato a pieno regime. Ma anche questa scadenza sembra essere saltata. Adesso si dice che il contratto di locazione dovrebbe essere siglato entro la prossima settimana. Negli ultimi giorni pare che siano sorti problemi relativi all’accesso per i diversabili. L’ala de “Il Boccone del povero”, infatti, non ne è dotata. Il problema sembra essere risolvibile con l’installazione di una pedana che consentirebbe l’accesso ai diversabili. Intanto i disagi continuano e il diritto alle cure sanitarie continua ad essere fortemente compromesso. Ad attendere risposte (dal prefetto di Enna al quale è stato chiesto un incontro), è anche il comitato cittadino che, oltre a richiedere la riapertura del poliambulatorio, vuole che sia fatta chiarezza sulle motivazioni e sulle eventuali responsabilità della sua chiusura.

Arcangelo Santamaria