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Si discuterà all’Ars la vicenda del Poliambulatorio di Valguarnera

Approda all’Ars (Assemblea regionale siciliana) e sul tavolo dell’assessorato regionale alla Sanità, la vicenda del poliambulatorio comunale “Sebastiano Arena”, di Valguarnera. I parlamentari Nello Musumeci, Santi Formica e Gino Ioppolo, su sollecitazione dell’ex consigliere comunale, Giuseppe Interlicchia e dell’associazione “Insieme per cambiare”, hanno presentato una interrogazione parlamentare richiedendo una risposta scritta ed urgente sui motivi della chiusura della struttura sanitaria valguarnerese, che fa capo all’Azienda sanitaria provinciale di Enna, avvenuta lo scorso 18 aprile. I 3 parlamentari  sottolineano:<<La chiusura del Poliambulatorio sta arrecando enormi problemi alla popolazione locale, costretta a doversi recare con i propri mezzi a Enna e Piazza Armerina, a prescindere dalla gravità delle loro patologie>>. In attesa che L’Asp, avvii (non è ancora avvenuto), tutti i servizi sanitari che erano attivi al “Sebastiano Arena”, nei locali presi in locazione nell’attigua casa di riposo “Il Boccone del povero”, Musumeci, Ioppolo e Formica, nella loro interrogazione, aggiungono:<<L’Asp di Enna, nonostante le assicurazioni fornite, non ha ancora previsto alcun progetto di ristrutturazione dei vecchi locali del poliambulatorio. Chiediamo se non si ritiene urgentissimo predisporre l’immediata riapertura, anche in locali provvisori, del Poliambulatorio di Valguarnera e, nel contempo, predisporre il progetto per la ristrutturazione dei dismessi locali>>. Nel frattempo è trascorsa anche la prima settimana di luglio e dell’apertura dei locali presi in affitto da “Il Boccone del povero”, non se ne parla. L’annunciato 1 luglio è saltato. Pare che nei locali siano stati ultimati i lavori di passaggio dei cavi telefonici e quelli di trasloco degli arredi di alcuni uffici. Per il resto tutto tace, anche se si sa che il comune di Valguarnera, ha ceduto in comodato d’uso un montascale  in disuso che era presso la scuola “Don Bosco”, per agevolare l’apertura dei nuovi locali che necessitano anche dell’abbattimento delle barriere architettoniche.

Arcangelo Santamaria