Politica

In Consiglio Comunale la maggioranza vota contro il ritiro della firma sul Protocollo d’Intesa con gli Arabi

Quasi due ore per trattare il sesto punto dell’ordine del giorno, la mozione con cui il gruppo politico de «l’Altra Voce» ha chiesto in Consiglio comunale il ritiro della firma del sindaco Francesca Draià dal documento sottoscritto con gli arabi per costituire il King Salman Cultural and Architectural Islamic Arabic Center con annessa moschea.
Dibattito intenso e articolato a cui hanno preso parte i cinque consiglieri del gruppo proponente (Arcuria, Draià Concetta, Forte, Profeta e Speranza), tre degli otto presenti nella maggioranza Pd (Auzzino, D’Angelo e Roccazzella) e lo stesso presidente Scozzarella apparso però troppo occupato a soffocare ogni afflato emotivo proveniente dal pubblico presente in aula. Infatti, nel taccuino della serata si annotano una sospensione dei lavori, due attivisti espulsi e la reprimenda per una foto della panoramica consiliare scattata senza permesso da un giornalista!
Dopo il voto contrario della maggioranza sulla proposta dell’opposizione di prelevare il punto, la discussione si è sviluppata a tarda sera, trovando centralità nella nota del soprintendente Gueli da cui il consigliere Profeta ha fatto rilevare come i proponenti dell’accordo si prefiggevano di attivare «i canali diplomatici per l’inizio dell’iter autorizzativo» ben prima della comunicata «presa d’atto di un’ipotetica futura iniziativa» fatta dal sindaco alla prima commissione consiliare. Tant’è che in quella sede, come dichiarato dal capogruppo Speranza con carte alla mano, è stato mostrato un protocollo privo di firme che testimonierebbe l’intenzione di tenere sotto traccia tutta l’operazione. Sempre dalla lettera del soprintendente emergerebbe che il comune capofila della manovra sarebbe proprio Valguarnera, dove lo studioso Pierluigi Bonanno, «accompagnato – dice Draià – dall’imprenditore Gioacchino Arena», ha avanzato la sua proposta culturale poi recepita dai comuni di Aidone e Piazza Armerina. Il tutto con passaggi amministrativi che lasciano presagire l’uscita di ulteriori documenti, quali una corrispondenza del 27 luglio con la Presidenza del Consiglio citata in aula dal sindaco.
A tener duro su tutta la linea è la stessa Draià che ha ribadito di non avere mai mentito, «di essersi limitata a fare solo da tramite» nella faccenda saudita, «che la sua firma su quel documento è solo una presa visione di un possibile investimento» e dicendosi pronta a «recarsi con i due capigruppo Auzzino e Speranza dal prefetto e dal soprintendente per mostrare gli atti che abbiamo, la discussione che abbiamo avuto, chi c’era all’incontro e a chi ho comunicato».
Infine il voto per appello nominale che ha respinto la mozione de l’Altra Voce con sei voti contro cinque, mentre il Pd, come dichiarazione di voto ha richiamato la sua precedente mozione con cui «invita l’Amministrazione comunale a voler sentire il pensiero dei cittadini valguarneresi, qualora venga a concretizzarsi l’ipotesi d’investimento da parte di una delegazione proveniente dall’Arabia Saudita».

Salvatore Di Vita