Cultura e Società

L’amministrazione approva le regole per il Pane di San Giuseppe. Da oggi i panificatori possono richiedere il riconoscimento De.C.O.

Il «pane di San Giuseppe» con la sua crosta dorata e le sue particolari forme artistiche, ha ora una sua De.C.O. (denominazione comunale d’origine) che sarà concessa ai panificatori locali che ne faranno richiesta e che s’impegneranno a rispettare i parametri produttivi stabiliti da un apposito disciplinare.
L’idea di salvaguardare l’eccellenza di tale prodotto locale era nata già con l’amministrazione Leanza che aveva avviato la procedura di riconoscimento. Poi, nel dicembre dello scorso anno, il Consiglio comunale aveva approvato il regolamento per la valorizzazione delle attività agroalimentari e tradizionali, istituendo la De.C.O., il relativo registro e il logo. Adesso, con delibera di giunta del 24 novembre, è stato approvato il «disciplinare di produzione del Pane di San Giuseppe De.C.O.» nel quale sono descritte le regole di panificazione a cui bisognerà attenersi per ottenere il riconoscimento e fregiarsi del relativo marchio. Alla predisposizione del disciplinare ha lavorato per mesi una commissione presieduta dall’assessore Concetta Greco coadiuvata dal responsabile Suap Calogero Centonze e composta da Alfonso Accorso, Giovanni La Martina, Giuseppe Pelligra, Angelo Calandra, Gianluigi Gallina, Giacomo Vitello, Cinzia Di Dio e Dario D’Angelo. Nell’articolato sono descritte le modalità di preparazione del pane, il suo peso a cottura ultimata, i caratteri organolettici di sapore, croccantezza, aromaticità, nonché i vincoli e le sanzioni per gli inadempienti. Non mancano nel documento i riferimenti culturali da cui tutto ha origine e che si estrinsecano nelle celebrazioni del 19 marzo dove nelle caratteristiche tavole di San Giuseppe, visitate ogni anno da migliaia di devoti, spiccano come scorcio spettacolare proprio le forme di pane raffiguranti gli attrezzi e gli oggetti riconducibili all’iconografia del grande Patriarca che, oltre ad essere il patrono dei falegnami e degli artigiani, è anche il protettore dei poveri a cui il pane è simbolicamente legato quale primo elemento di conforto e sussistenza che si porge nel bisogno e a chi ha fame.
Salvatore Di Vita