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Discusse in Consiglio Comunale le interrogazioni su via Vizzini. L’assessore: “I proprietari dell’immobile stanno raccogliendo i soldi”

Discusse (oggi 13 gennaio) in Consiglio due interrogazioni con cui «l’Altra Voce per Valguarnera» ha chiesto all’amministrazione comunale quali iniziative intende assumere per la riapertura delle vie Vizzini e Crispi, chiuse al transito con ordinanze sindacali per i problemi statici di due edifici privati in esse prospicienti.
In particolare la chiusura della centralissima via Vizzini, interessata da un crollo della parte sommitale dell’ex «Hotel Raimondo», sta creando non pochi problemi alla zona antica del paese (una maglia a scacchiera tipica delle fondazioni agricole del XVI e XVII secolo) che ha come principale asse viario le vie Vizzini e Matteotti, rese a senso unico per la ristrettezza della sede stradale ed entrambe fondamentali per raggiungere il plesso scolastico Don Bosco, l’Antiquarium, la parrocchia di San Francesco, la sede dell’Avis, diversi esercizi commerciali e il resto del quartiere tutt’ora densamente abitato.
La interrogazioni, per le quali è stata chiesta la risposta scritta, sono state illustrate da Giuseppe Speranza e da Concetta Draià de «l’Altra Voce», mentre per l’amministrazione ha risposto l’assessore all’edilizia e al traffico urbano Fabio Riccobene.
Speranza ha rilevato che lo stretto reticolo di strade del quartiere «non può supplire alla chiusura della via Vizzini la cui unica alternativa è costituita dalla via Sebastiano Arena, abbastanza più a monte e anch’essa difficilmente percorribile. Da quasi quattro mesi si vivono pesanti disagi anche per i mezzi chiamati a soccorrere i tanti anziani che abitano la zona». Riccobene ha spiegato che «con diverse ordinanze sindacali è stato ingiunto ai proprietari dell’immobile di eliminare il pericolo e che questi hanno nominato due tecnici e stanno raccogliendo tra loro i soldi necessari all’intervento». Insoddisfatto, Speranza ha replicato sottolineando «l’irregolarità nella numerazione delle ordinanze che potrebbero mettere a rischio gli interessi del Comune», rilevando inoltre che dalla data della prima ordinanza «sono stati superati i termini previsti dall’art. 650 del codice penale». Ha concluso facendo appello all’intervento sostitutivo dell’amministrazione comunale.
Per l’interrogazione inerente la via Crispi, Concetta Dragà ha relazionato circa la segnalazione della fatiscenza e pericolosità dell’immobile fatta dai vicini e Riccobene ha informato il Consiglio che è stato concesso il permesso a costruire, solo che i proprietari richiedenti stanno tardando l’avvio dei lavori. Da qui, nella replica, l’invito di Dragà a vigilare.

Salvatore Di Vita