Sanità

Protestano i lavoratori del CUP

La “rimodulazione” del Cup ( Centro Unico Prenotazioni), dall’Asp di Enna, oltre a creare enormi disagi agli utenti, ha messo in ginocchio i 36 lavoratori precari che dal 2005 vi erano impiegati. Questi lavoratori, adesso, hanno scritto all’assessore regionale alla Sanita’, Massimo Russo, denunciando quanto sta accadendo in provincia di Enna. <<Siamo i dipendenti dell’Arca scrl che gestisce in appalto il servizio Cup ( Centro Unico Prenotazioni). Molti di noi sono stati impegnati in questo servizio, allorquando per la prima volta si decise da parte dell’Ausl di esternalizzarlo attraverso una gestione privata che da una parte avrebbe dovuto garantire alti livelli di efficienza e dall’altra un utile sostegno occupazionale alla provincia più povera della nostra Isola .L’appalto del servizio, pur nella variazione della società aggiudicataria , riteniamo abbia consentito di mantenere pienamente soddisfatti entrambi gli obiettivi>>. I lavoratori denunciano quanto avvenuto dall’1 settembre. <<Da questa data a molti di noi e’ stata data la possobilita’ di conservare l’opportunità del lavoro ma a condizioni e prospettive che ne hanno letteralmente stravolto le caratteristiche, facendogli perdere quella connotazione fondamentale che deve contraddistinguere qualsiasi lavoro e cioè la dignità .E’ questo il motivo che ci induce a scriverle; perché riteniamo che Lei non sia pienamente informato della situazione che, a seguito del nuovo appalto, si è venuta a creare per noi lavoratori. Noi che per 6 anni, pur nella precarietà del rapporto, pur con una modesta retribuzione (mediamente 800 euro mensili ), ci siamo aggrappati a questa opportunità ben sapendo che l’alternativa era o la disoccupazione o il viaggio della speranza. Oggi ci ritroviamo o disoccupati (è capitato a ben 5 che in precedenza avevano lavorato per conto di un’agenzia interinale) o con una riduzione di ore di lavoro tale che la retribuzione sarà per alcuni dimezzata e per la maggior parte ridotta di circa 2/3>>. Dito puntato contro l’Asp di Enna.<<E’ vero- dicono i lavoratori- che questo aspetto della dignità del lavoro e delle persone che lo svolgono non può interessare la Società “ privata” aggiudicataria dell’appalto che anzi subisce inevitabili pressioni che possono indurla a mettere in atto decisioni non sempre equilibrate. Comprendiamo meno, molto meno, invece, le ragioni della Direzione dell’Asp di Enna che sembra essere la principale artefice di questa mannaia che si è abbattuta sulle nostre vite. Come spiegare sennò la drastica riduzione degli sportelli Cup assegnati all’appalto e la contemporanea apertura di sportelli gestiti da personale interno, tuttavia non abilitato alla riscossione del ticket, per evitare all’Ente l’obbligo del pagamento dell’indennità di rischio. E mentre l’utenza, specialmente quella delle fasce più anziane e deboli, subisce questa contrazione del servizio, l’Asp si produce in un beffardo comunicato stampa che da una parte segnala la riduzione del servizio (definendola, però rimodulazione) dall’altra, con la più sagace tecnica della pubblicità ingannevole, “promette”, per il futuro , di facilitare il pagamento del ticket attraverso le tabaccherie, essendo stata praticamente un fiasco l’idea di invitare l’utenza ad effettuare il versamento mediante conto corrente postale>>.

Arcangelo Santamaria