Cronaca e Attualità

Le “facce del mistero” nella valle dell’inferno

Sculture nella valle dell'inferno E’ mistero su alcune sculture raffiguranti volti dalle sembianze umane che sono apparse su dei costoni di pietra mista a sabbia, a pochi chilometri dal centro abitato, in luogo conosciuto con l’inquietante nome di “Valle dell’Inferno”. A scoprire le “facce del mistero”, è stato un cacciatore valguarnerese. Una battuta di caccia trasformatasi in un’affascinante scoperta, dove il mirino del fucile è stato sostituito dall’obiettivo della fotocamera del telefono cellulare. Il buon cacciatore ci ha mostrato le foto scattate e noi ci siamo recati sul luogo, inoltrandoci nella fitta vegetazione che contraddistingue la “Valle dell’inferno”. A circa 3 chilometri dal bivio “Cafeci”, dopo avere percorso la stretta stradina che porta sino ai piedi del monte che si trova alle spalle del famoso Rossomanno, subito a destra si lascia la strada in asfalto e qui ci si immette in una strada secondaria dal fondo disconnesso. A circa 30 metri sul costone di sinistra, sulla parete di sabbia e pietra, improvvisamente appaiono varie sculture. Diversi volti umani, di varie dimensioni, coprono la parete. All’inizio, uno dei volti sembra proprio quello di uno dei tanti alieni che la televisione di propina, ma andando più avanti ci accorgiamo che i volti scolpiti hanno sembianze umane e sono di diverse dimensioni. Chi è lo scultore misterioso? Cosa rappresentano quei volti? Perché sono stati scolpiti in un luogo così nascosto? Domande alle quali cercheremo di trovare una risposta e se non scopriremo nulla di inquietante, certamente troveremo un talento dell’arte che non ama i grandi palcoscenici.

Arcangelo Santamaria

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