Scuola e Università

Class action per i precari della scuola

Grande fermento nell’affollato mondo dei precari della scuola, dopo la notizia, amplificata da un servizio della trasmissione televisiva “Strascia la notizia”, che l’associazione dei consumatori, Codacons, sta promuovendo una class action contro il ministero dell’Istruzione per l’adozione degli atti amministrativi generali necessari ad ottenere la definitiva immissione in ruolo degli insegnanti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento e la conseguente conversione dei contratti di lavoro a tempo determinato. Ma ben 4 anni addietro, primo in Italia, ad aprire questa strada ai precari docenti e personale Ata, fondando la propria tesi sulla normativa europea, fu la Uil Scuola di Enna. Il segretario provinciale, Michele Sollima, adesso che il tempo gli ha dato ragione, dice:<< Quattro anni addietro, quando invitai i nostri iscritti a presentare ricorso, fui preso per pazzo. Andammo lo stesso avanti e, vincolandoci ad una sentenza della corte europea di Lisbona, presentammo ricorso presso i tribunali di Enna e Nicosia. Adesso il procedimento è stato unificato presso il tribunale di Enna e la sentenza è stata fissata per il prossimo mese di ottobre. Se non fossimo stato in provincia di Enna- afferma il segretario della Uil Scuola, riferendosi alla lentezza della giustizia- avremmo avuto, per primi in Italia, una sentenza che è attesa da migliaia di precari in tutta la nazione >>. Numerosi tribunali in tutta Italia, infatti, hanno finalmente accolto i ricorsi dei docenti che da anni sono inseriti nelle graduatorie ad esaurimento senza essere immessi in ruolo, dichiarando illegittime le sequenze dei contratti a tempo determinato stipulati con il Ministero della pubblica Istruzione e condannando il Ministero stesso a risarcire, nei limiti della prescrizione, il danno subito nella misura della differenza tra quanto effettivamente percepito e quanto avrebbero dovuto percepire se fossero stati da subito assunti con contratto a tempo indeterminato. Il termine ultimo per potere impugnare i contratti a tempo determinato e ottenere l’immissione in ruolo e il risarcimento dei danni conseguenti mediante l’invio di una raccomandata finalizzata all’interruzione della prescrizione, è fissato dalla legge al 22 gennaio 2011. <<Chi, anni addietro aveva già maturato i requisiti per presentare ricorso e, tramite il nostro sindacato l’ha già fatto- dice Sollima- non deve fare altro che attendere la sentenza del prossimo mese di ottobre. I precari che nel frattempo hanno maturato i necessari requisiti per il ricorso- conclude il sindacalista- possono rivolgersi alla nostra sede per avere tutta l’assistenza necessaria>>.

Arcangelo Santamaria