Cultura e Società

A Valguarnera siamo sempre di meno…

Continua inesorabilmente a diminuire la popolazione valguarnerese in calo anche nell’appena trascorso anno 2010 che si è chiuso con il dato finale di 8 mila 281 abitanti, 49 in meno rispetto al 2009, quando i residenti furono 8 mila 330. Un dato allarmante se si considera che nel 2010 tra nati e morti c’è un perfetto equilibrio con 89 nascituri e 89 defunti. Tra gli 89 neonati, 40 sono stati maschi e 49 femmine. Tra i defunti i maschi sono stati 45 e le donne 49. Nel 2009 i nati furono 88 (50 maschi e 38 femmine) ed i defunti 81 (41 maschi e 40 femmine). Appare evidente che sul calo demografico incide pesantemente il fenomeno dell’emigrazione. Il 2010 si è chiuso con 159 partenze e 110 arrivi con un saldo negativo di 49 unità. Nel 2009, invece, a lasciare Valguarnera furono in 135 e ad arrivare 122. Occorre sottolineare che tra i partenti, in molti, dopo avere tentato l’avventura in altre terre, decidono di ritornare in paese, a dimostrazione che la crisi occupazionale, oramai si è allargata a macchia d’olio. E allora meglio risiedere a Valguarnera, dove un’abitazione di proprietà e l’aiuto economico dei genitori o dei nonni pensionati, permettono di sopravvivere. E’ chiaro che Valguarnera, così come tanti altri paesi, non offre nessuna opportunità occupazionale ai giovani e tanto meno i meno giovani. Dopo la chiusura di diversi opifici tessili, avvenuta qualche anno addietro, e la conseguente perdita di centinaia di posti di lavoro, non si è stati in grado di voltare pagina e trovare una valida alternativa ad un settore che per molti anni, assieme al comparto agricolo, ha retto l’economia locale. La drastica riduzione dell’occupazione tessile e l’involuzione del settore agricolo, sempre più assistito e sempre meno produttivo, obbligano a cercare altre vie, per tamponare una emorragia di residenti che sino ad ora appare insanabile.

Arcangelo Santamaria