Cronaca e Attualità

Garofalo sulla questione dei rifiuti in provincia

<<Il sistema rifiuti in provincia di Enna non riesce ancora ad oggi a trovare le giuste soluzioni che consentono di garantire una certa serenità alle maestranze, ai cittadini e a quanti sono coinvolti in modo diretto e indiretto nel sistema>>. E’ questa l’opinione di Carlo Garofalo, portavoce del coordinamento provinciale dei comitati cittadini, che fa alcune riflessioni e dice:<<La prima riflessione riguarda il balletto delle cifre. Sicilia Ambiente, gestore del servizio fino a qualche tempo fa, quantificava il costo del servizio complessivo in 26-27 milioni euro; i liquidatori di Ato Rifiuti, con un semplice miracolo e senza avere operato alcuna riduzione dei costi, parlano di 22-23 milioni; i consigli comunali, unici organi titolati a determinare la tariffa, hanno deliberato per l’anno 2010 un costo di 18,5 milioni. Unica cosa certa e non più variabile è quest’ultimo dato. La seconda riflessione- aggiunge Garofalo- riguarda la gestione del servizio dopo Sicilia Ambiente. L’Ato non può, sia in termini legali, sia in termini economico-finanziari, gestire il servizio di raccolta, men che meno può, in questa fase di liquidazione, assumere oneri straordinari. Infatti, a nostro parere, la commissione di liquidazione è deputata a gestire semplicemente l’ordinaria amministrazione. In questo senso chiederemo agli organi preposti di esercitare il controllo e un’azione più attenta e puntuale. La terza riflessione riguarda il costo effettivo del servizio. Prima e dopo Sicilia Ambiente nulla è cambiato. Noi riteniamo che il segnale debba essere dato, partendo non solo dalla razionalizzazione della spesa e dei costi, ma distinguendo nella determinazione del costo del servizio i costi diretti (legittimi) da quelli indiretti (determinandone la legittimità)>>. Garofalo intravede una via d’uscita:<<Anche se non sembra, noi riteniamo che siamo in piena emergenza ed in attesa che si attui, nel contempo, il riordino degli Ato, reiteriamo la nostra richiesta-proposta che in questa fase siano i Sindaci, unici organi titolati dalla legge a potere e dovere gestire il servizio ai sensi dell’art. 191 c.1 della legge 152/06, emettendo a tal proposito un’ordinanza sindacale. Tra l’altro il vice commissario ai rifiuti, l’ingegnere Michelon, già nel mese di ottobre proponeva ai Sindaci di valutare l’opportunità di passare alla gestione diretta del servizio. Il ritorno alla gestione diretta del servizio, consentirebbe di capire e determinare meglio il costo effettivo del servizio stesso per ciascun Comune, il che diventerebbe la base per il piano industriale che dovrà redigersi per preparare la gara d’appalto prevista dalla legge di riordino degli Ato>>.

Arcangelo Santamaria