Cultura e Società

Rilfessione sulla toponomastica valguarnerese

Giuseppe Augino, Francesco Marotta e Filippo Vizzini. Tre nomi della toponomastica di Valguamera che per la stragrande maggioranza dei suoi abitanti non significano nulla, se non l’indicazione di due vie e una piazza, ricomprese nel nucleo più antico dell’abitato, E d’altronde, oltre all’incisione dei nomi su quelli che i più considerano semplici cartelli stradali, non é specificato null’altro. In pochi sanno quindi che quelle strade sono intitolate a tre partigiani valguameresi che persero la vita combattendo contro i nazi-fascisti sul finire della seconda guerra mondiale. Augino morì in battaglia, mentre Marotta e Vizzini furono fatti prigionieri e fucilati a Casale Monferrato, il primo, e a Collecchio, il secondo. Fu il Consiglio comunale del 1946 ad onorare in questo modo i tre concittadini, profittando dell’occasione per cancellare il ricordo dei Savoia i cui nomi risaltavano in molte vie del paese. Infatti, l’attuale via Augino era intitolata alla Regina Margherita, piazza Marotta era intitolata a Vittorio Emanuele lll e la via Vizzini alla Regina Elena. Nella circostanza cambiarono anche tutte le altre strade e piazze con nomi riconducibili alla monarchia sabauda, compiendo un’opera di rimozione di così vasta portata da avere pochi altri esempi nella gran parte dei comuni italiani. Fu eccessiva questa radiazione? Forse. Ma il fatto, nel bene o nel male, testimonia la vivacità culturale del mondo politico valguamerese di quegli anni, capace di vagliare politicamente, di celebrare i suoi martiri e di disconoscere i responsabili dell’ascesa al potere della dittatura fascista. I Consigli comunali degli anni successivi, invece, anche qui distinguendosi dalla gran parte dei consessi civici nazionali, non rivolgono alcuna attenzione ai tanti uomini illustri che si sono spesi per una causa esemplare. Valguarnera ormai da troppi anni mantiene ingessata la propria toponomastica urbana, dimenticandosi delle tante vittime della mafia. Dei Borsellino, dei Palcone. Di letterati e storici locali come Giuseppe Lanza, Giacomo Magno. E degli altri di cui si potrebbe stilare un lungo elenco. Eppure l’importanza della toponomastica come bene culturale é riconosciuta ovunque, perché l’avere sotto gli occhi i nomi degli uomini che fanno la storia costituisce una suppellettile scientifica di straordinaria importanza. Lo strumento con cui una comunità fa i conti con la propria identità, favorendo il richiamo alla memoria di testimonianze, consuetudini, momenti celebrativi di eminenti figure locali e storiche, insomma, sostituire certi nomi di strade appioppati con scarsa fantasia, come le tante vie intitolate a regioni o capoluoghi di esse, potrebbe risultare utile a stimolare l’attenzione su certi valori civili e culturali che non devono essere dimenticati. Chissà se l’attuale classe politica valguamerese é pronta ad accogliere l’incipit che promana da questa schietta riflessione!

Salvatore Di Vita