Altra vittoria per i precari della scuola
Altra importante vittoria per i lavoratori precari del mondo scuola, molti dei quali, in provincia, per il prossimo mese di ottobre, attendono la sentenza del tribunale di Enna, sul ricorso da loro presentato nei riguardi del ministero della Pubblica istruzione, per l’ottenimento del contratto di lavoro a tempo indeterminato. In attesa di ottobre, per i precari, la buona notizia arriva dalla Corte di appello di Firenze e ad annunciarla e il Codacons che con Nicola Basilico dice: << Prosegue, senza alcuna battuta d’arresto, il treno di vittorie giudiziarie dei vostri colleghi. Già in migliaia hanno aderito ai ricorsi Codacons. Dopo il Tribunale del Lavoro di Livorno, di Genova e la Suprema Corte di Cassazione, solo per citare i precedenti più noti, anche la Corte d’Appello di Firenze si allinea alle pronunce che hanno riconosciuto i vostri diritti (sacrosanti e costituzionalmente garantiti) di lavoratori. Come potete vedere (e come noi abbiamo già sostenuto a gran voce) il cosiddetto decreto stabilità, con cui la Camera dei Deputati ha cercato d’imbrigliare i vostri diritti e lasciarvi nel limbo della precarietà retributiva, assistenziale e previdenziale, non sta fermando il corso inesorabile della giustizia. La pronuncia della Corte di Appello di Firenze, sancisce che i contratti a termine fatti sottoscrivere agli assistenti tecnici (nel caso di specie si tratta di una lavoratrice Ata, la massima però può essere estesa anche al corpo insegnanti e docente), per collaborare l’intero anno scolastico, non possono avere come termine il 30 giugno bensì il 31 agosto. Infatti, fa osservare il giudice adito, indipendentemente dal fatto che l’incarico venga assegnato attingendo da graduatorie di istituto, anziché da graduatorie provinciali che sono esaurite (artt. 4 e 11 della L.124/99), è la natura stessa del posto vacante che determina la durata del contratto e non il tipo di graduatoria da cui il dirigente scolastico individua l’aspirante. Anche in virtù di quest’ennesimo successo- afferma il dirigente del Codacons- andiamo avanti con la predisposizione dei nostri ricorsi individuali per farvi ottenere, in base alle situazioni personali (e previa impugnativa dei contratti), la conversione dell’ultimo contratto a termine in contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e/o il risarcimento danni calcolato sulla base delle differenze retributive, assistenziali e previdenziali tra quanto percepito e quanto vi sarebbe spettato>>.
Arcangelo Santamaria