Cultura e Società

Lorenzo Scarlata di Eurocoltivatori spiega la filiera corta

Lorenzo Scarlata Mentre l’istituzione comunale procede il suo iter per la costituzione della Filiera corta, al fine di capire cosa significa attivare un mercato del genere, definito anche “a chilometri zero, abbiamo rivolto alcune domande ad un esperto del settore agricolo, il dottor Lorenzo Scarlata di Eurocoltivatori. Dottor Scarlata, 3 domande secche, che ogni consumatore le farebbe:

1) Quanti sono i produttori valguarneresi interessati?
2) Che prodotti producono e potrebbero vendere.
3) Oltre alla certezza della qualità, che beneficio economico avrebbero i consumatori valguarneresi?

Lorenzo Scarlata: << Iniziamo con i prezzi. Nel mercato degli agricoltori, i prezzi devono essere almeno il 30 % in meno rispetto alle quotazioni del Borsino delle merci della Camera di commercio. Tenga conto che potranno essere anche il 50% in meno ai prezzi praticati dai fruttivendoli, in più si trova la qualità ed anche il Biologico certificato. Il discorso è un pò più lungo, ma provo a fare una sintesi. Non essendoci i costi di transazione (trasporto,imballaggi, ecc. ecc) i prezzi calano e il produttore guadagna almeno tre volte il prezzo che gli pagherebbero i grossisti. I consumatori, pertanto, si troveranno prodotti locali a prezzi ridotti e di qualità sicuramente più alta>>. Per quanto riguarda la merce che sarà venduta in questi “mercati del contadino”, Lorenzo Scarlata, spiega:<<I prodotti sono solo quelli di stagione o quelli trasformati in azienda. Chi aderisce al Mercato, deve obbligatoriamente indicare provenienza e produzione orto-frutticola, inserendo un calendario di produzione. Non so in quanti aderiranno, la riuscita è collegata al tipo di pubblicità data al Mercato, al luogo scelto ed al tipo di “volontà politica” di spingere tale iniziativa>>. Occorre quindi anche una certa informazione, che incentivi al consumo di prodotti ortofrutticoli di stagione?
<<Il discorso del Mercato degli agricoltori si può anche agganciare al mondo della scuola, fornendo frutta e verdure ed educando le nuove generazioni al gusto, alla sana alimentazione ed al rispetto dell’ambiente. Qui potrebbero intervenire l’amministrazione comunale e la scuola. Oltre al mercato classico, si potrebbero promuovere sagre e fiere del biologico. Insomma- conclude Scarlata- le cose da fare sono tante, speriamo di partire e iniziare un percorso di sviluppo di educazione alimentare ed ambientale>>.

Arcangelo Santamaria