Cronaca e Attualità

Acqua pubblica. I comitati preannunciano un autunno caldo per far applicare la legge approvata dal referendum

Il Comitato Cittadino Si annuncia un autunno caldo per ottenere l’acqua come bene pubblico. Dopo la schiacciante vittoria ottenuta nel referendum dello scorso mese di giugno, visto che il volere dei cittadini non è stato ancora messo in atto dalle istituzioni preposte, i comitati referendari annunciano battaglia. In provincia di Enna a destare tutti dalle sonnolenze estive è Carlo Garofalo, coordinatore provinciale dei comitati cittadini. Visto che in 2 mesi non è successo nulla, come se il referendum non ci fosse neanche stato, Carlo Garofalo riprende il discorso con il quale chiude il comizio di ringraziamento dopo la vittoria referendaria e dice: <<Alla Regione chiediamo di adottare la nostra proposta di legge, già depositata a Palermo e avvallata dalla firma di 35 mila cittadini. I fondi comunitari per il servizio idrico, anziché essere destinati agli Ato, devono essere destinati ai comuni>>. Garofalo parla della provincia di Enna e rivolgendosi al presidente Giuseppe Monaco che è anche presidente dell’Ato Acque, annuncia:<< Al presidente Monaco chiediamo un incontro e ribadiamo che si restituiscano agli utenti ennesi gli importi delle acque reflue incassati illegittimamente dall’Ato>>. Il coordinatore provinciale dei comitati aggiunge: << Si elimini dalla bolletta dell’acqua la quota del 7% destinata agli investimenti reali o presunti sulle infrastrutture idriche e si costituisca una commissione tecnico-legale in cui vogliamo che ci sia un nostro rappresentante, per controllare “AcquaEnna”. Proprio con la società AcquaEnna- sottolinea Carlo Garofalo- si rescinda il contratto per inadempienza. Se sarà il caso- conclude Garofalo- porteremo la gente in piazza>>.

Arcangelo Santamaria