Cultura e Società

Premio al merito per la Giudice Confezioni

La consegna della targa a Salvatore ScribanoLa visita a Valguarnera del neo prefetto di Enna, Clara Minerva, è stata colta dall’amministrazione comunale, del sindaco Sebo Leanza, per assegnare una targa al merito a Salvatore Scribano, presidente della Giudice Confezioni, opificio tessile che a Valguarnera dà lavoro a 130 persone e che sta conquistando nuove fette di mercato in varie parti del mondo. La Giudice Confezioni, specializzata nella produzioni di abiti per uomo, qualche mese addietro balzò agli onori della cronaca nazionale, per essere stata l’azienda tessile italiana che ha prodotto le attuali divise ufficiali del settore calcio e basket del Real Madrid. Ieri mattina, prima di ricevere dalle mani del sindaco Leanza e del prefetto Minerva, la targa di benemerenza, Salvatore Scribano, presente alla cerimonia con il cotitolare e responsabile della Giudice, Giovanni Zuccalà, ha risposto ad alcune nostre domande. Dal 1966 la Giudice Confezioni, produce abiti per uomo. Oggi riceve una gratificazione dalla comunità in cui opera. Cosa sta provando in questo momento? <<Ci gratifica moltissimo l’attenzione mostrata nei confronti della nostra azienda dalle istituzioni. Ciò ci responsabilizza maggiormente per andare avanti e non mollare nella speranza di riuscire a superare questo momento delicato>>. Quanto sta incidendo la crisi economica sulla vostra azienda? <<Abbiamo avuto un calo di commesse del 30%, perché i nostri clienti vendono sempre meno>>. Come state reagendo?<<Stiamo cercando clienti nei mercati esteri e stiamo proponendo servizi particolari come quello dell’abito su misura>>. Si ritorna, quindi, alla sartoria e in ciò le maestranze valguarneresi sono brave o i livelli occupazionali sono a rischio? <<I nostri sono bravi operai non più abituati all’antica sartoria ma cercheremo di formarli e di non perdere posti di lavoro>>. Cosa ne pensa della querelle sull’articolo 18. <<Sto dall’altra parte della barricata e dico che andava affrontato per tempo e va affrontato. Ma penso anche che l’operaio serve e la nostra azienda è fortunata nell’avere operai intelligenti>>.

Arcangelo Santamaria