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Calcio. E’ arrivato il momento della finalissima dei play off al “S. Elena” di Valguarnera

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E’ in fibrillazione il cuore della Valguarnera calcistica, che domenica si appresta a vivere un altro intenso pomeriggio che potrebbe diventare storico. I giallorossi della Valguarnerese, infatti, scendono in campo tra le mura amiche del “Sant’Elena”, nella finalissima play off del girone G del campionato di Seconda categoria. Dall’altra metà del campo, per contendersi la promozione in Prima categoria, ci saranno gli etnei della Belpassese. Come nella semifinale al cardiopalma, contro il Canalicchio (3-3 il risultato alla fine dei tempi supplementari), la Valguarnerese, oltre che sul fattore campo, vista la migliore classifica con la quale ha chiuso la stagione regolare, potrà contare anche su due risultati su tre: vittoria o pareggio nei 120 minuti. Ma in casa della Valguarnerese non sono disposti a fare calcoli, visto che in semifinale, la Belpassese, pur quinta nella classifica finale, è stata in grado di andare a vincere per 1-3, sul campo dell’Aci Bonaccorsi, seconda forza del campionato. L’allenatore della Valguarnerese, Giuseppe Tudisco, carica l’ambiente e chiede il pubblico delle grandi occasioni che spinga la squadra a quella che potrebbe essere la seconda promozione consecutiva. Anche nella scorsa stagione, infatti, al suo esordio in Terza categoria, la Valguarnerese del presidente, Salvatore Draià, conquistò la promozione battendo nella finalissima play off, ai calci di rigore, il Centuripe. A dodici mesi di distanza la storia potrebbe ripetersi e tutti i giocatori in maglia giallorosa sono pronti a riscriverla. <<Tranne l’assente Giuseppe Dragà e lo squalificato, Filippo Barbarino- dice mister Tudisco- avrò a disposizione l’intera rosa>>. E’ ovvio che tutti si attendono un’altra prova maiuscola dall’attaccante Daniele Napoli (strabiliante in semifinale), da capitan Balbo e dallo zoccolo duro della squadra, tutta rigorosamente formata da giocatori valguarneresi e che per questo avranno una ragione in più per battersi come leoni.

Arcangelo Santamaria