Cultura e Società

Il paese in festa per il Corpus Domini

Festa Corpus Domini

Per nove sere consecutive, a partire già da lunedì scorso, la città è in festa per la celebrazione del Corpus Domini che si protrae per nove sere consecutive con le cosiddette “sir’ rù Signur”, durante le quali il Santissimo Sacramento tocca tutti i quartieri del paese. Ogni sera, protetto da un ricco baldacchino ricamato in oro, accompagnato dal clero locale e da una moltitudine di fedeli, percorre strade diverse, lungo le quali vengono preparati gli altarini, addobbati da fiori e da vari tessuti ricamati, dove i sacerdoti depongono al passaggio l’ostensorio contenente il Sacramento e intonano l’Inno del Tantum Ergo, che si conclude con la benedizione eucaristica, segnata dallo sparo dei mortaretti e dal suono della banda musicale. Ad aprire il corteo sui due lati, in religioso silenzio, le confraternite del paese ed una lunga schiera di ragazzini vestiti con tuniche bianche che pregano e intonano ode al Signore. Le strade in cui Passa “U Signur”, sono addobbate con fiori e piante ornamentali, dai balconi rivestiti da lenzuola bianche vengono lanciati petali di rose al suo passaggio. Questa festa particolarmente sentita dai valguarneresi è anche un momento di incontro tra la cittadinanza che si riversa massicciamente nei diversi quartieri del paese. Durante i nove giorni gli abitanti dei quartieri ove passa la processione, si prodigano con meticolosa cura o per devozione o per sciogliere un voto all’allestimento degli altari. Un’altra antica consuetudine è data dal fatto che dopo il rientro della processione, le persone si riuniscono per degustare alcune pietanze della cucina contadina, (fave e ceci) oltre che i diversi dolci preparati da quanti hanno collaborato all’allestimento di un altare. Una antica tradizione unica nel suo genere e sicuramente da valorizzare, la celebrazione del Corpus Domini a Valguarnera che assieme a quella di San Giuseppe, la fa annoverare tra le più affascinati feste locali siciliane. Ma sull’edizione di quest’anno in particolare, è scoppiata qualche piccola polemica, perché all’uscita del Cristo dalla chiesa, così come dopo la benedizione degli altarini, non è più possibile per ragioni di sicurezza sparare anche un piccolo mortaretto che contrassegna la solennità del momento. Un divieto imposto, così come per i giochi pirotecnici che concludono le Feste, dall’autorità di pubblica sicurezza che la gente non gradisce e che l’Amministrazione avrebbe dovuto rimuovere da tempo studiando nuove modalità, ma che ad oggi non ha ancora fatto.

Rino Caltagirone