Politica

Incostituzionale il decreto per la privatizzazione dell’acqua. lo dice la Corte Costituzionale.

Esulta il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, dopo la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 20 luglio. <<La Corte Costituzionale – dice uno dei rappresentanti del Forum, Carlo Garofalo- ha restituito la voce ai cittadini italiani e la democrazia al nostro Paese. Lo ha fatto- aggiunge- dichiarando incostituzionale, quindi inammissibile, l’articolo 4 del decreto legge 138 del 13 agosto 2011, con il quale, il Governo Berlusconi, calpestava il risultato referendario e rintroduceva la privatizzazione dei servizi pubblici locali. Questa sentenza blocca anche tutte le modificazioni successive, compresa quelle del Governo Monti>>. Un risultato storico per quanti da anni si battono contro le privatizzazioni <<La sentenza esplicita chiaramente – afferma Carlo Garofalo- il vincolo referendario infranto con l’articolo 4 e dichiara che la legge approvata dal Governo Berlusconi violava l’articolo 75 della Costituzione. Viene confermato quello che sostenemmo un anno fa, cioè come quel provvedimento reintroducesse la privatizzazione dei servizi locali e calpestasse la volontà dei cittadini. La sentenza ribadisce con forza la volontà popolare espressa il 12 e 13 giugno 2011 e rappresenta un monito al Governo Monti e a tutti i poteri forti che speculano sui beni comuni>>. Il rappresentante del Forum conclude:<< Dopo la straordinaria vittoria referendaria costruita dal basso, oggi è chiarito una volta per tutte che deve essere rispettato quello che hanno scelto 27 milioni di italiani: l’acqua e i servizi locali devono essere pubblici. Questa volontà la stanno calpestando anche altri, più vicini a noi. Infatti, dopo più di anno, i componenti dell’Assemblea dell’ATO Idrico di Enna, (Presidente della Provincia e Sindaci), nonostante fossero stati investiti del problema dal Forum Provinciale e dai rispettivi Consigli Comunali, non hanno deliberato l’eliminazione del 7%, quota di remunerazione del capitale investito, dalle nostre bollette>>.

Arcangelo Santamaria