Politica

Acque reflue. Il Comune deve restituire circa 140mila euro agli utenti

Il comune di Valguarnera, alle prese con una drammatica crisi economica (il sindaco Leanza ha paventato il dissesto finanziario), tra le altre cose, deve sborsare circa 140 mila euro, quali somme da restituire agli 800 utenti che ne hanno fatto richiesta, per l’ingiusto pagamento del canone per le acque reflue. Tali somme, quando il servizio idrico era ancora gestito dai comuni, erano conteggiate nella bolletta dell’acqua. Una sentenza della Corte costituzionale, tempo addietro stabilì che il canone per le acque reflue, non doveva essere pagato dagli utenti di quei comuni (Valguarnera è uno di questi), privi del depuratore. Da anni gli utenti che hanno presentato richiesta di rimborso, attendono la restituzione di questi soldi. Tanti ricordano anche che l’attuale sindaco Sebo Leanza, fece di questo rimborso uno dei suoi cavalli di battaglia, quando ricopriva la carica di consigliere comunale. Adesso sono i suoi oppositori politici a schierarsi dalla parte degli utenti e chiedere il rimborso di quelle cifre ai circa 800 cittadini che ne hanno fatto richiesta. Una battaglia di opportunismo politico che in questi anni ha fatto scordare a tutti il problema principale che è quello riguardante la mancanza di un depuratore delle acque reflue per il comune di Valguarnera. Qualche anno addietro, non avendo la possibilità di averne uno proprio, il comune di Valguarnera siglò un protocollo d’intesa con l’Asi del Dittaino. L’accordo prevedeva che le acque reflue valguarneresi, confluissero nel depuratore della vicina zona industriale del Dittaino e che parte delle acque depurate fosse ridistribuita agli agricoltori valguarneresi per irrigare i campi della zona che per diversi mesi l’anno restano all’asciutto. La rete di collegamento tra il circuito idrico comunale e il depuratore del Dittaino è stata già realizzata, ma nessuno sa se la depurazione avviene né, tantomeno, se l’acqua è arrivata nei vicini campi che da 7 mesi patiscono la siccità. La giusta restituzione del canone pagato agli utenti, è una battaglia che, ovviamente, fa più “audience” per i vari partiti o gruppi politici. Nessuno, invece, và oltre, interessandosi della depurazione delle acque, oppure del rifacimento della rete idrica valguarnerese, più volte annunciata e mai partita. Sapere che alla Regione Siciliana, sono fermi 1 miliardo e 100 milioni di euro, proprio per la realizzazione di depuratori, reti idriche e fognarie fa rabbia e dimostra che le crisi economiche, la mancanza di lavoro e gli sperperi, sono sempre più figli del pressappochismo della politica.

Arcangelo Santamaria