Politica

Ecco perchè Interlicchia dice no alla delibera “Salva Valguarnera”

Giuseppe InterlicchiaAll’indomani dell’approvazione della delibera “Salva Valguarnera”, con la quale il consiglio comunale ha evitato il dissesto finanziario dell’ente, il capo gruppo di “Voce Democratica”, il consigliere Giuseppe Interlicchia, motiva il mancato voto del suo gruppo. <<Il nostro gruppo- spiega Interlicchia- ha presentato una proposta alternativa a quella dell’amministrazione comunale- ma ha ricevuto pareri negativi da parte del Responsabile Servizi Finanziari e del Collegio dei Revisori dei conti; pareri che sono stati contestati in aula e verbalizzati>>. Incassata la bocciatura tecnica, Giuseppe Interlicchia, dice:<<Ritenevamo sottostimato il gettito Imu perché il comune non aveva predisposto un calcolo effettivo ma si era basato sulla stima effettuata dal Ministero che non teneva conto, nelle previsioni, delle case in precedenza in comodato gratuito, degli emigrati all’estero che non hanno proceduto al pagamento della prima rata, dei cittadini con debiti inferiori ai 12 euro e quindi esentati dal pagamento della prima rata, delle “case fantasma”, censite dall’Ufficio tecnico comunale e delle risultanza sbagliate provenienti dal Conto Consuntivo anno 2010 e 2011>>. Il capo gruppo di Voce Democratica, elenca quelle che erano le sue proposte. <<La proposta conteneva la riduzione dei costi della politica per i mesi di novembre e dicembre; la riduzione dell’impegno di 142 mila euro circa posto in capo all’amministrazione comunale; somme recuperate per debiti fuori bilancio da coprire nel pluriennale previo consenso dei creditori; Irpef suddivisa per scaglioni con aliquote differenti, esentando dal pagamento i redditi fino a 15 mila euro; Imu non superiore all’8,6 per mille per le motivazioni già spiegate>>. Interlicchia, sottolinea l’atteggiamento in aula e afferma. <<Ogni consigliere doveva valutare, senza polemica alcuna, la responsabilità per la scelta compiuta e ne spiego il motivo. Se avessimo fatto delle stime sbagliate ne avremmo pagato il prezzo tra 7 mesi in sede di conto consuntivo e da lì, pericolo dissesto o meno, conseguenze anche personali identiche a quelle di chi gestisce la cosa pubblica. Danno erariale in sintesi. Il mio gruppo sapeva che votando in questo modo si potevano trovare conseguenze negative per noi e per l’ente, ma eravamo più sicuri del contrario e con delle motivazioni assumevamo la responsabilità di andare avanti con la proposta, rimandando quindi gli aumenti. Ci è stato chiesto di votare prima la proposta dell’ amministrazione comunale e, consapevoli dell’ombra del dissesto con conseguenze più negative per cittadini e contrattisti in attesa di stabilizzazione e quindi precari, abbiamo scelto di mantenere il numero legale con un membro del nostro gruppo (il sottoscritto) che ha votato contro. Non potevamo per il gusto di fare politica o indecisioni altrui rischiare di provocare il dissesto, il nostro gruppo è formato da 4 consiglieri e quindi poteva contare con sicurezza solo sui quei voti. Il dato politico- conclude Interlicchia- è importante e il sindaco dovrà tenerne conto per le prossime scelte di gestione, ricordando che tra poco si discuterà del bilancio di previsione>>.

Arcangelo Santamaria