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Pietro Accorso salva la Valguarnerese con il gol del pareggio

Scatto d’orgoglio della Valguarnerese, che decide di non recitare più il ruolo di Cenerentola del campionato di Prima categoria e blocca sul 3-3 la più quotata Barrese, in un derby nervoso e fortemente condizionato dalle pessime condizioni del terreno di gioco, ridotto ad un pantano. Ovviamente il terreno pesante ha penalizzato la Barrese, ma la Valguarnerese, ben messa in campo da mister Giovanni Bentivegna, ha saputo interpretare al meglio una gara spigolosa, dove occorreva essere concreti e non badare a fronzoli. Dopo 15 minuti di gioco a passare in vantaggio erano stati gli ospiti della Barrese che con un scambio in velocità si presentavano a pochi metri dall’incolpevole portiere della Valguarnerese, battendolo con un tocco in diagonale. Passavano appena 5 minuti e sugli sviluppi di un calcio di punizione, con un colpo di testa in area del centrocampista Denaro, la Valguarnerese pareggiava. Sulle ali dell’entusiasmo la coppia d’attacco della Valguarnerese, Di Simone – Balbo, confezionava il gol del 2-1, per i padroni di casa che andavano negli spogliatoi in vantaggio. Alla ripresa del gioco, dopo appena 5 minuti, l’arbitro concedeva un generoso rigore alla Barrese che un minuto prima era andata vicinissima al pareggio. Trasformato il penalty, la Barrese non si accontentava e andava sul 3-2, con u gol viziato da fuorigioco, ma ritenuto valido dal mediocre direttore di gara. A questo punto gli animi si infiammavano e la partita diventava ancora più spigolosa, dentro e fuori dal campo. A pochi minuti dalla fine, la Valguarnerese, con un calcio di punizione di Pietro Accorso, siglava il definitivo 3-3. Ma prima del triplice fischio finale, altro episodio dubbio, con l’attaccante della Barrese, lanciato a rete ma fermato da una uscita kamikaze del portiere della Valguarnerese, Mattia Accorso. Alla fine il pareggio è sembrato essere il risultato più giusto, anche se i valori in campo sono stati falsati da un terreno di gioco ai limiti della praticabilità.

Arcangelo Santamaria