Politica

Botti di Capodanno. Lettera aperta dell’assessore Draià

Eleonora DraiàL’assessore alla tutela del Patrimonio, Eleonora Draià, dopo le esplosioni dei botti della sera del 31 dicembre che hanno spezzato un albero in via Sant’Elena e bucato una parete dell’ex centrale elettrica di piazza Garibaldi, ha redatto una lettera aperta nella quale dice: <<Intendo condannare gli atti vandalici perpetrati ai danni del patrimonio pubblico della nostra comunità la sera di Capodanno. Sono atti che hanno contraddistinto ancora una volta il nostro paese per il degrado civile e morale al quale sembra ormai condannato. La responsabilità di tale degrado non è, però, solamente da imputare a chi si è reso colpevole di questi atti, ma anche al contesto culturale che li consente e talvolta li approva e sostiene>>. Il comune di Valguarnera ha presentato una denuncia contro ignoti e l’assessore Draià si chiede: << Com’è possibile che nessuno si sia accorto di quanto avvenuto? Com’è possibile che nessun cittadino valguarnerese abbia sentito il dovere civico di denunciare?>>. Duro il giudizio. <<Valguarnera ha raggiunto un livello di degrado sociale che si manifesta ormai in varie forme. Vandalismo, bullismo, risse fuori dai locali, arroganza diffusa e mafiosità dilagante. Accanto ad un’azione repressiva mi sento di porre una questione morale. Questi atteggiamenti possono prevalere solamente se la coscienza collettiva lo consente. Non denunciare questi atteggiamenti equivale ad accettarli e ricondurli nella categoria della goliardia. Un cittadino sensibile dovrebbe reagire come se questi atti barbari fossero avvenuti a danno della propria abitazione, invece molti concittadini si limitano alla lamentela, imprecando contro tutto e tutti ma mai contro se stessi>>. L’assessore Draià continua e afferma:<<Nessuna amministrazione può sollevare le sorti di una comunità; è se stessa che deve trovare la forza di tirarsi su e alzare la testa. L’atteggiamento sterilmente lamentoso di molti concittadini pone una questione morale e occorre richiamare la cittadinanza ai propri doveri civici. Citando De Andrè si potrebbe dire: “Anche se voi vi credete assolti siete pur sempre coinvolti”. Se i responsabili di questi atti non saranno puniti, questo non sarà solamente responsabilità dell’amministrazione, che ha già denunciato, ma sarà responsabilità di chi ha visto e non denuncia e di chi è tenuto ad indagare>>. Eleonora Draià conclude il suo sfogo con un appello: << Qualcosa deve però cambiare e il cambiamento dipende dalle norme, dai controlli sull’applicazione delle norme, dal senso civico, ma soprattutto dalla collaborazione di tutti. Accanto allo sforzo dell’amministrazione comunale, occorre che noi cittadini cominciamo a riprendere chi ha atteggiamenti incivili, facendo sentire “un ingrato”, “uno stupido” chi li assume. Per resistere a questi atteggiamenti occorre una maggiore responsabilizzazione di tutti, a cominciare dall’amministrazione comunale e dalla polizia municipale, che devono assolutamente impegnarsi per rafforzare il controllo del territorio. Ma occorre anche e soprattutto una ritrovata coscienza civile. Occorre lavorare insieme per innalzare il senso civico della comunità, rafforzando le azioni educative come il mese della legalità che quest’anno verrà riproposto chiedendo una maggiore partecipazione ed impegno della cittadinanza>>.

Arcangelo Santamaria