Politica

I consiglieri di “Voce Democratica” rafforzano le dichiarazioni dell’ex Vice Sindaco Caltagirone

Il capogruppo di “Voce democratica”, Giuseppe Interlicchia, anche a nome degli altri consiglieri Pierfrancesco Oliveri, Giuliana Pelligra e Sirio Di Blasi, ci fa pervenire la seguente lettera di critica all’operato del sindaco Sebo Leanza. I quattro erano stati eletti nella lista dello stesso sindaco, ma già dopo un anno e più avevano preso le distanze, costituendosi in gruppo autonomo:
Vogliamo prendere spunto –dicono- dall’ultima lettera presentata dall’ex Vice-Sindaco Valerio Caltagirone – che ringraziamo per il lavoro svolto – perché racconta questi anni di amministrazione dal punto di vista sostanziale e, sebbene arrivi tardivamente, ammette una responsabilità politica e amministrativa che altre figure non hanno avuto il coraggio di ammettere rimanendo attaccate alla poltrona, chi per opportunità di ammortizzatore sociale e chi per voglia di riscatto politico; non è una menzogna affermare che la precedente competizione elettorale sia stata difficile, non tanto per la composizione della lista ma per la riproposizione della figura del Sindaco – aveva un suo perché la scelta ma dopo quasi 3 anni è evidente il fallimento perché nonostante la conoscenza dell’ente e dall’eccessiva burocrazia non è stato in grado di amministrare per la collettività. Sicuramente i consiglieri non erano legati da rapporti amicali per cui la fiducia era fortemente controllata e si sono verificati problemi organizzativi che hanno portato alla formazione di un altro gruppo consiliare al fine di stimolare il dibattito politico e ripensare con spirito critico alle scelte gestionali e amministrative che fino a quel momento avevano prodotto poco o nulla. Così non è stato. Colui che avrebbe dovuto amalgamare il gruppo e tenersi la maggioranza ben stretta ha preferito alimentare lo scontro politico, e talvolta personale, forte della convinzione di poter “tessere la tela” indisturbato e mai contrastato, potendo contare su 3-4 consiglieri fedelissimi. Non per caso gli Assessori si sono dimessi o sono stati indotti alle dimissioni, è stato difficile assistere e condividere scelte assunte sostanzialmente da un solo soggetto “padre e padrone” e poi sopportarne il peso in consiglio comunale e di fronte alla cittadinanza; un governo privo di dialogo e di riflessione, penalizzante per i consiglieri comunali perché svuotati di ogni funzione di controllo e indirizzo. Gli errori gestionali sono stati commessi in maniera grossolana e a niente sono serviti i consigli, le raccomandazioni o i solleciti del nostro gruppo consiliare o degli altri consiglieri. Di seguito citiamo degli esempi: il concorso per il ragioniere comunale che ha contribuito al peggioramento finanziario di questo comune in quanto per sei mesi abbiamo mantenuto e retribuito due figure, il trasferimento per il minor gettito Ici troppo esiguo per un comune come il nostro – circa 9.000 euro – mai contestato con forza, le cause legali perdute perché l’ente non si è costituito in giudizio o quelle perse con determinati dipendenti per l’incapacità di dialogare e gestire le controversie, la quantità spropositata di denaro pubblico attribuito a consulenti legali con il risultato di aver perso tutte le cause (perché servirsi sempre degli stessi avvocati se perdiamo?), le spese telefoniche ed energetiche imbarazzanti per le dimensioni e la mole di lavoro di questo comune (si è accorto quest’anno che abbiamo un problema serio con la Telecom per un contratto pluriennale precedentemente stipulato e ha prontamente nominato un esperto), infine l’aumento dell’Imu e dell’Irpef perché non hanno collaborato con gli uffici competenti per valutare effettivamente l’impatto di questa manovra e la congruità dell’aumento, si è preferito nascondersi dietro alla stima del Ministero che nei fatti poteva solamente essere smentita da un comune in grado di lavorare e prevedere il gettito ma ovviamente non è il nostro, infine la nomina del Segretario comunale come Responsabile dei Servizi Finanziari.
“E’ mancato purtroppo un costante raccordo con la società civile non essendovi mai stato un incontro pubblico con i cittadini né la diffusione di una adeguata comunicazione che mettesse in luce l’operare  dell’Amministrazione, con la conseguenza che giorno dopo giorno è finita con l’essere erosa la nostra credibilità ed il sostegno della collettività”; gli unici due incontri con la collettività sono stati organizzati dal gruppo Voce Democratica perché illusi di poter stimolare il dialogo e la necessaria critica da parte di chi, ancora oggi, ricopre cariche istituzionali.
Qualcosa dal punto di vista regolamentare è stato fatto ma ha perso di significato in quanto non è stato realizzato neanche il 10% del programma elettorale e ogni indirizzo fornito in consiglio comunale è stato puntualmente disatteso evidenziando l’incapacità di tradurli operativamente; non è corretto nei confronti dei cittadini continuare in questo modo, siamo tutti responsabili seppur con diversi “gradi di colpa” ma tengo a precisare che la nostra colpa è quella di esserci fidati della persona sbagliata. Sicuramente il buon amministratore deve dimostrare di “saper fare” e “saper programmare” individuando percorsi alternativi in grado di ampliare l’autonomia finanziaria ridotta ai minimi termini dalle legislazioni europee e nazionali e non, al contrario, amministrare esclusivamente con i fondi ricevuti o l’aumento delle tasse perché non è più sostenibile questa gestione della cosa pubblica e sicuramente appartiene ad un vecchio modo di fare politica il cui “figlio” oggi ne è ancora rappresentante. La legge fornisce degli strumenti per rilevare l’inadeguatezza delle persone che rivestono determinate cariche politiche, sarà nostra cura valutare la possibilità di usufruirne per lanciare un segnale alla collettività e denunciare un modo di fare politica che non ci appartiene perché la politica che pretendiamo è finalizzata alla partecipazione pubblica, alle assemblee informative, al dialogo continuo con le parti sociali e l’associazionismo operante sul territorio, alla trasparenza, alla meritocrazia sul posto di lavoro e deve essere improntata ai principi di efficienza e economicità della spesa pubblica nonché alla individuazione costante dei bisogni e delle istanze da soddisfare. Prescindendo dalla veste politica, questo rappresentano i quattro consiglieri di Voce Democratica.