Politica

Tensione all’ultimo consiglio comunale. Interlicchia denuncia intimidazioni e aggressioni nella sala riunioni

Alta tensione in seno  al consiglio comunale, dove venerdì sera si è sfiorata la rissa e, a quanto pare, sono anche volate parole grosse. Il consigliere comunale e capogruppo di Voce Democratica, Giuseppe Interlicchia a tale proposito dice: <<Ho lasciato trascorrere un paio di giorni per riflettere con lucidità sull’episodio vergognoso e censurabile verificatosi in occasione del consiglio comunale dello scorso 16 aprile. Dalla discussione su “diritto allo studio” e all’erogazione dei buoni libro- afferma Interlicchia – siamo passati alle intimidazioni, alle tentate aggressioni e ad atteggiamenti in generale nocivi per chi svolge una funzione pubblica; la ciliegina sulla torta è stata poi l’irruzione, per qualsivoglia motivo non importa, di “altri”, a supporto del Sindaco, nella saletta riservata esclusivamente ai consiglieri, con scene raccapriccianti (persone sul tavolo ) e minacce, in assenza di forze dell’ordine>>. Giuseppe Interlicchia, prosegue nella sua denuncia: <<Mentre alcuni consiglieri erano nella sala riunione, dall’esterno si è sentito il Sindaco inveire verso di noi, definendoci “mafiosi”. Tali affermazioni e tali comportamenti, fortemente lesivi della dignità personale dei consiglieri comunali, sono da censurare perché inopportuni e pretestuosi oltre che inaccettabili nei confronti dei cittadini. In occasione dell’ultimo consiglio comunale i capigruppo hanno rilasciato comunicati ufficiali e dichiarazioni volte a circoscrivere l’evento senza però dimenticare o stravolgere ciò che è successo. In maniera netta hanno condannato le intimidazioni e le tentate aggressioni perché presenti al momento del fattaccio e in maniera altrettanto netta hanno preso le distanze>>. Interlicchia a sua difesa dice:<< Ho parlato di spreco di risorse e non mi pare di avere leso la dignità di nessuno né dal punto di vista politico né dal punto di vista personale. Bastava una risposta o una smentita e non la rissa da Bar con i consiglieri comunali impegnati, non tanto a risolvere problemi, quanto a “tenere” Sindaco & Co per evitare di degenerare. Ho provato il forte impulso di denunciare l’accaduto non a mezzo stampa ma a chi di dovere. Ritengo invece che non sia saggio trasformare un colpevole in vittima e non voglio perseguire nessuno. Ho solo svolto il ruolo di consigliere e non ho mai avuto niente di personale per cui finirà tutto con questo comunicato. I cittadini meritano di sapere solo cosa è successo e che non ho ricevuto scuse. Continuerò e continueremo il nostro lavoro con proposte, critiche e controlli per dimostrare che nessuno deve sentirsi inibito o intimidito nell’espletamento delle proprie funzioni e che quando non si è in grado di fronteggiare la pressione politica rimane una sola scelta che non è sicuramente la violenza e la rabbia comportamentale, ma riconoscere i propri limiti  ed andare a casa>>. La replica del sindaco, Sebo Leanza:<< Accusare l’amministrazione comunale di ripetuti sperperi che sarebbero potuti essere utilizzati per erogare a tutte le famiglie i buoni libro, indipendentemente dal rispettivo reddito,  utilizzando una gestualità e un modo di dire, non  consoni con il contesto in cui si discuteva, ha irritato e provocato una mia reazione verbale eccessiva. La questione per me si è chiusa nella seduta di consiglio comunale, laddove abbiamo dichiarato di avere ecceduto nell’utilizzare toni alti e di avere chiesto scusa al consiglio comunale, per i fatti che sono accaduti al di fuori della seduta consiliare>>. Il sindaco prosegue: <<Abbiamo apprezzato gli interventi dei consiglieri, Trovato, Scozzarella e Speranza, i quali, pur stigmatizzando dal loro punto di vista l’episodio, hanno chiesto a tutti di utilizzare un atteggiamento più consono e rispettoso dei rispettivi ruoli e di abbassare i toni>>. Poi la smentita dei fatti denunciati da Interlicchia che a quanto pare avrebbero coinvolto parenti del primo cittadino: << Non vi è stata alcuna aggressione né intimidazione, perché questo si, sarebbe un comportamento di tipo mafioso e le persone coinvolte nella discussione, per storia personale e familiare non possono essere tacciati quali aggressori e intimidatori. Siamo certi che la vicenda è chiusa e come sempre abbiamo ripreso a svolgere la nostra funzione pubblica. Il nostro paese, oggi più che mai, ha bisogno di organi istituzionali funzionanti che svolgono la propria attività in sintonia con se stesso>>. 
Arcangelo Santamaria