Cronaca e Attualità

Allocate le tabelle nelle aree di raccolta e di attesa in caso di calamità

area attesa 2-2Valguarnera – Il comune di Valguarnera, allocandovi apposite tabelle, ha reso note le aree di raccolta e di attese della popolazione da utilizzare in caso di calamità, così come previsto dal Piano di protezione civile di recente approvato dal consiglio comunale. Sotto la direzione del responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, l’architetto, Nicolò Mazza, si è messo in atto quanto votato dal civico consesso. <<A breve – annuncia l’architetto Mazza- verranno fatti dei corsi nelle scuole di Valguarnera per illustrare ai ragazzi il Piano di protezione civile ed i rischi sul territorio>>. Il Piano di protezione civile, di cui è responsabile il geometra, Franco Lauria, evidenzia che <<tutta la popolazione risiede in area esposta a rischio sismico di 2^ categoria, quindi di elevata pericolosità, una limitata parte del territorio è sottoposta a rischio di dissesto idrogeologico e in parte è sottoposta a rischio incendio>>. Anomalie ne esistono, visto che nello stesso Piano si dice che a parte AcquaEnna, seppure richieste, non risultano pervenute le planimetrie con l’ubicazione della rete dei servizi, elettrici, telefonici e del gas. Il piano ipotizza anche i danni, facendo riferimento da un terremoto avvenuto nel 1693. Adesso, se di pari magnitudo, si conterebbero presumibilmente circa 30-50 vittime, circa 90-150 feriti e circa 1.000 senza tetto; i maggiori danni interesserebbero la parte alta del paese, vale a dire il vecchio centro storico dove, tra l’altro, necessiterebbe fronteggiare un altro nemico : la viabilità. In caso di calamità (ad esempio, rischio idrogeologico), il sistema di allerta della popolazione, in attesa di dotare il paese di sirene, resta quello storico delle campane delle chiese e il sistema porta a porta. Le aree di attese individuate e segnalate sono 7: piazza della Repubblica, piazza colonnello Tuttobene, piazza Colaianni, le due ville comunali di via Sant’Elena, piazza del Popolo, piazza San Giuseppe, piazza Garibaldi, piazza Garibaldi, il campo sportivo e piazza Francesco Lanza. Per le aree in questione il Piano di protezione civile, recita:<< Necessita fare rilevare, che le suddette aree di attesa pur non avendo tutti i requisiti richiesti per essere ottime aree, sono le uniche che si possono utilizzare in quanto la strutturazione urbanistica del paese è molto complessa a causa delle strade strette e dei vecchi edifici esistenti attaccati l’un l’altro. In queste aree avviene il primo soccorso e poi il successivo smistamento nelle aree di accoglienza>>.

Arcangelo Santamaria