Cronaca e Attualità

Due fermi per l’omicidio del giovane di Piazza Armerina accoltellato per 100 Euro

PUGLISI CANNAROZZO GuglielmoPUGLISI CANNAROZZO Vincenzo logo

La richiesta reiterata ed insistente di cento euro per lavori edili effettuati, sarebbe alla base di una violenta lite che ha portato all’omicidio di Calogero ABATI, classe 1984, manovale di Piazza Armerina, ucciso con due fendenti all’emitorace sinistro. Ininterrotte, articolate e complesse le indagini della Polizia (Squadra Mobile e Commissariato di P.S. di Piazza Armerina) dirette dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Enna d.ssa Anna GRANATA, che ha emesso provvedimento di fermo di indiziato di delitto a carico di PUGLISI CANNAROZZO Guglielmo, nato a Piazza Armerina nel 1961, ivi residente commerciante con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e la persona e di PUGLISI CANNAROZZO Vincenzo di Guglielmo, nato a Piazza Armerina nel 1990, ivi residente, imprenditore. I due sono indagati poiché in concorso tra loro cagionavano la morte di ABATI Calogero, colpendolo con un grosso coltello e per avere portato, al di fuori della loro abitazione e senza giustificato motivo, n. 2 grossi coltelli da cucina con lama da punta e da taglio. Già nel corso della mattina del 25 settembre 2013 si erano registrati i primi contrasti tra la vittima ed il PUGLISI CANNAROZZO Guglielmo a causa della richiesta del primo di cento euro per lavori di ristrutturazione effettuati in un negozio di proprietà dello stesso PUGLISI. Questi, di contro, avrebbe rimandato la consegna del denaro alla ultimazione degli interventi previsti; da qui una prima accesa discussione posto che l’ABATI pretendeva la consegna del denaro. Calmati gli animi, poco dopo, l’ABATI tornava nuovamente presso il bar di proprietà di Vincenzo PUGLISI CANNAROZZO pretendendo i soldi. Si verificava un’altra animata discussione che veniva sedata dall’intervento di alcune persone presenti sul posto. Ancora una volta, dopo essersi allontanato, l’ABATI – accompagnato da un parente – tornava e, brandendo un coltello, inveiva contro i PUGLISI, tanto che ne scaturiva un alterco, a seguito del quale restava ferito ad una spalla Vincenzo, che è stato poi medicato presso l’ospedale di Piazza Armerina riportando diversi punti di sutura. A questo punto, i PUGLISI avrebbero prelevato dall’interno del bar due grossi coltelli per contrastare l’aggressore; immediato l’intervento di alcuni astanti, tra cui il parente dell’ABATI ed un congiunto dei PUGLISI, per separare i contendenti i quali però riuscivano a divincolarsi, tanto che l’ABATI – dopo essere stato colpito all’addome con un coltello – tentava di darsi alla fuga allontanandosi a piedi. Tuttavia, dopo essere stato inseguito, rovinava a terra, perdendo molto sangue. Immediatamente soccorso sia dal parente che dagli stessi aggressori, giungeva cadavere presso l’ospedale di Piazza Armerina. L’ispezione cadaverica eseguita dal medico legale consentiva di verificare la presenza di due grosse e profonde ferite all’altezza dell’emitorace sinistro; la causa della morte sarà meglio accertata a seguito dell’autopsia eseguita questo pomeriggio. Innumerevoli le testimonianze raccolte dagli investigatori nella immediatezza dei fatti; importanti elementi sono stati acquisiti grazie al filmato di una videocamera di un vicino esercizio commerciale che ha parzialmente ripreso le fasi dell’evento. Il Sostituto Procuratore della Repubblica d.ssa Anna GRANATA, che ha diretto le attività investigative direttamente sul posto, a seguito degli elementi raccolti, ha emesso provvedimento di fermo di indiziato di delitto a carico dei due indagati. Gli stessi, dopo gli adempimenti di rito, sono stati ristretti presso il carcere di Enna a disposizione della competente A.G..

Fonte: (Comunicato Stampa Polizia di Stato)