Politica

I Costi dell’ATO Rifiuti.

Invitiamo i nostri lettori, qualora non l’avessero già fatto, a leggere questo articolo, pubblicato dal giornale “LA SICILIA”, domenica scorsa. Il consiglio comunale di Enna pone dei seri interrogativi sulla gestione dell’Ato Rifiuti Enna Euno. Ci auguriamo che la stessa cosa avvenga anche a Valguarnera.

Arcangelo Santamaria

L’Ato Enna Euno, società in liquidazione che doveva rappresentare la svolta nel settore dell’igiene pubblica, garantendo il meglio del meglio, tenuto conto quello che costa alla collettività, continua ad essere messo in discussione. Tutto nasce dalle perplessità di alcuni consiglieri comunali ai quali viene difficile capire la logica che presiede a certe scelte da parte dei due commissari liquidatori. Ci riferiamo in particolare alla questione del cambio dei profili professionali relativi a una parte del personale impiegatizio, che sta tenendo banco in quest’ultimi mesi, per il quale la 2^ Commissione consiliare, riunitasi già due volte nel mese di settembre scorso, ci vuole vedere chiaro. «Nella prima riunione – dice il consigliere Giovanni Contino – era stato invitato il legale rappresentante di Sicilia Ambiente, rag. Statello, che non si è presentato, ha inviato un fax dimostrando così un comportamento poco corretto e rispettoso nei confronti di un’istituzione. Mentre nella seconda hanno partecipato i commissari dell’Ato, Interlicchia e Sutera. La cosa che fa nascere parecchie perplessità nella vicenda del cambio dei profili professionali di tecnici e sesti livelli è che questi passaggi si possano tramutare in ulteriori costi per il Comune e quindi per la collettività. Se poi teniamo conto che il comune, se pur di pochissimo, ha già sfiorato il patto di stabilità sul costo del personale nel quale è incluso, in percentuale, anche quello delle partecipate, è ovvio che ci preoccupiamo». «Perchè se l’Ato – spiega Contino – continua a portare il personale a livelli superiori aggravando i propri costi va a finire che non solo il Comune non può stabilizzare i precari, ma non può neanche bandire concorsi per sostituire coloro che vanno in pensione perché incide sul bilancio dell’Ente». Contino racconta inoltre che quando sollevò questo problema in consiglio comunale «il Pd sostenne che non era vero che il profilo professionale era stato sostituito anche al personale non operativo».
«Cosa del tutto falsa – prosegue Contino – perchè ad una mia precisa domanda in sede di commissione ai commissari, Interlicchia ha risposto affermativamente, con la scusante che si tratta di personale che entra in gioco a supporto della raccolta differenziata. Alla mia ulteriore domanda se questo comportasse un incremento del costo del servizio, mi è stato risposto che in ogni caso questo aumento sarebbe stato compensato con il minore conferimento dei rifiuti in discarica. Una risposta che evidentemente non mi ha lasciato per niente soddisfatto perché i cittadini avranno sempre un costo del servizio elevato, quindi una bolletta pesante, nonostante la differenziata. La cosa grave è che avendo chiesto in quella occasione, quindi in maniera ufficiale, ai due commissari il costo effettivo del personale dell’Ato e di Sicilia Ambiente dello scorso anno e di quest’anno ebbene, nonostante i solleciti, ancora non è stato fornito nessun dato. Ora mi chiedo se una partecipata che nel passato è stata l’emblema della poca trasparenza, della cattiva gestione gravata purtroppo sul bilancio dei cittadini, può continuare ancora a rendersi poco cristallina».
«E’ una questione che mi lascia molti dubbi – commenta Contino – Personalmente da un punto di vista politico mi interessa snocciolare i dati, se ci vengono forniti, per tutelare il Comune. Questa è una delle poche società in cui la spesa per il personale supera l’80%, quando in una regolare gestione di una azienda, se si supera la soglia del 50%, già sicuramente c’è una criticità».