Politica

Il Consiglio Comunale di Regalbuto “scarica” AcquaEnna.

Il coordinamento dei comitati cittadini della provincia di Enna, esprime soddisfazione per quanto avvenuto a Regalbuto, per ciò che concerne il settore della gestione delle acque. Carlo Garofalo, portavoce dei comitati, dice:< <Si rompe il muro di gomma in provincia di Enna per quel che concerne la privatizzazione del servizio idrico. Dobbiamo dire grazie al consiglio comunale di Regalbuto che all’unanimità ha approvato un ordine del giorno proposto dal consigliere Vito Maida, con il quale si chiede la revoca dell’affidamento del servizio ad Acquaenna, per gravi inadempienze agli obblighi cui il gestore è tenuto e tutto questo in virtù dell’articolo 38 della convenzione sottoscritta al momento dell’affidamento stesso>>. Qualcosa si muove? <<Noi riteniamo di si, anche se chiaramente, non bisogna illudersi. Infatti, non è nei poteri del consiglio comunale- afferma Garofalo- rescindere il contratto di affidamento, ma l’atto consumato dallo stesso consiglio comunale di Regalbuto ha una notevolissima valenza politica e, questa azione, può fare da apripista ad altri consigli comunali che, nell’interesse dei propri cittadini, dovrebbero spingere nella stessa direzione>>. Carlo Garofalo, parla dei profitti che si ottengono con la gestione delle acque. <<Uno dei tre referendum vinti, grazie alla partecipazione di oltre 27 milioni di italiani, prevedeva di togliere i profitti dall’acqua, quel balzello del 7% sugli investimenti che paghiamo in bolletta. Seppure invitati, gli organi preposti (assemblea dell’Ato idrico, costituita dal presidente della Provincia e dai sindaci), questi non hanno mai ottemperato a tale richiesta, anzi in questi due anni hanno rivisto al rialzo il costo dei consumi. Ricordiamo, infine, che l’articolo 49 della legge finanziaria per la Regione Sicilia per l’anno 2010 aveva già previsto la possibilità di rescindere i contratti in corso per gravi inadempienze contrattuali nell’attuazione del Piano d’Ambito>>. Garofalo, rilancia l’appello a scelte partecipate e afferma:<<All’indomani dell’esito referendario, in tutte le sedi, avevamo chiesto la costituzione di una commissione, della quale faccia parte un componente del forum provinciale per l’acqua pubblica, che accerti le inadempienze e proponga all’assessore regionale all’Energia la rescissione del contratto e la restituzione delle reti ai Comuni. Noi reiteriamo tale richiesta, augurandoci che grazie al consiglio comunale di Regalbuto, con l’approvazione dell’o.d.g. avvenuta, questi possa contribuire a fare nascere in questa provincia un sano e proficuo confronto tra tutte le forze in campo, perché quanto prima si applichino tutte quelle clausole contrattuali e legali che possano riportare un servizio essenziale come quello dell’acqua nella sfera di competenza dei sindaci e dei consigli comunali. Come rappresentanti del Forum per l’acqua pubblica-conclude Garofalo- siamo pronti ad assumerci tutte le responsabilità nel rispetto della volontà popolare espressa con i referendum del 2011>>.

Arcangelo Santamaria