Politica

Il Vice Presidente dell’Ars, Venturino, si occupa della vicenda del Polo Tessile Valguarnerese

Valguarnera riunione polo tessile

Il Vice presidente dell’Assemblea regionale Antonio Venturino chiamato dalle istituzioni locali al capezzale del Polo Tessile valguarnerese. La chiusura nei mesi scorsi del gruppo Giudice, come si ricorderà, ha gettato sul lastrico centinaia di lavoratori e le loro famiglie, una mazzata letale per loro e per la già fragile economia locale. Nonostante molti di questi usufruiscono degli ammortizzatori sociali, ma molti altri no, in quanto appartenenti a piccole aziende collaterali, il colpo non è stato ancora assorbito e non si sa se lo assorbiranno mai. La maggior parte di loro ha un’età compresa tra i 40 e i 50 anni, molto giovani per la pensione, vecchi per un altro lavoro. Una situazione davvero grave e insostenibile. Venturino come primo atto ha convocato da subito un tavolo di concertazione, per cercare in qualche modo di salvare il salvabile, ma ha ripetuto a chiare lettere che a suo avviso “la questione è stata affrontata in modo tardiva”. A fare il punto sulla grave situazione, erano presenti oltre a Venturino, il sindaco di Valguarnera Sebo Leanza, il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Arcuria, i capigruppo consiliari dell’MpA Enrico Scozzarella e del PD Alfonso Trovato nonché il sindacalista della Cgil Pietro Arena e il rappresentante del comitato cittadino Giuseppe Catalfamo. Il Vice presidente dell’Ars componente della 5^ Commissione Lavoro, ha chiesto ai presenti i dati della crisi, il numero dei lavoratori delle varie aziende, il numero dei cassintegrati e dei percettori di disoccupazione nonché lo stato sull’erogazione degli ammortizzatori sociali. “La perdita di centinaia di posti di lavoro a Valguarnera- ha dichiarato Venturino- è un dato chiaramente allarmante, specie se rapportato alla già flebile economia del nostro territorio e la questione è stata a mio avviso affrontata in maniera tardiva. Il mio impegno – sottolinea il vice presidente dell’Ars – è quello di coinvolgere a livello istituzionale già nei prossimi giorni tutte quelle figure in grado di poter concertare le possibili soluzioni ad un problema che rischia di diventare un’altra triste pagina del mancato sviluppo industriale del nostro entroterra. È ovvio – conclude Venturino – che non si può fare ricorso alla politica come unica ancora di salvezza, ma al contrario, occorre chiedere alla politica che si mettano in atto le condizioni necessarie per lo sviluppo economico di cui il territorio ha bisogno”. 

Rino Caltagirone