Politica

L’analisi del voto di domenica scorsa nel PD secondo il consigliere Interlicchia

Giuseppe InterlicchiaValguarnera – Il consigliere comunale e capogruppo di Voce Democratica, Giuseppe Interlicchia, già da qualche mese tesserato del Partito Democratico, commenta il risultato uscito fuori dalle urne delle primarie del Pd, domenica scorsa. Per Interlicchia, <<quella di domenica, non è stata una competizione tra Raciti, Monastra e Lupo in senso stretto ma un confronto tra il PD e l’amministrazione comunale che, attraverso i propri rappresentanti, ha sostenuto la candidatura della Monastra, ahimè quadruplicata in termini di voti da Raciti>>. Interlicchia che era stato eletto nella lista del sindaco Leanza ma che oramai da tempo è in rotta di collisione con il primo cittadino, afferma: <<Considerata l’enormità dei votanti per una elezione se vogliamo lontana dall’area strettamente locale, l’ipotesi di un’amministrazione Leanza bis dovrebbe far riflettere in primis gli attori principali e poi i cittadini allo scopo di evitare il “fallimento bis” a prescindere se alla guida si riproponga il primo cittadino o un assessore della sua giunta, magari sfruttando nuovamente la storia del volto nuovo>>. Interlicchia mette in risalto il lavoro del suo nuovo partito e aggiunge:<<L’affermazione di Fausto Raciti non ha solamente sancito il fallimento politico di cui sopra ma ha evidenziato un altro dato meritevole di attenzione: la presenza di un laboratorio giovanile in grado di supportare il PD e collaborare a stretto contatto con la segreteria, ritagliandosi di fatto un ruolo importante. La mobilitazione dei Giovani Democratici rappresentati da Enrico Capuano, segretario, e Primo Impellizzeri, è stata impressionante non solo per il risultato raggiunto ma per l’entusiasmo e la freschezza di chi ha iniziato un percorso in salita e non ne sente il peso, di chi è entrato in punta di piedi senza per questo rinunciare alle proprie idee e al proprio contributo, di chi ha preferito il confronto alla critica sterile>>. Giuseppe Interlicchia conclude spostando l’attenzione su quella che definisce <<una altra platea di interessati, coloro che per mancanza di responsabilità e forte ambiguità politica si travestono da critici, falsi moralisti e franchi tiratori, fuori dai partiti. Scelgono di non tesserarsi rinunciando all’opportunità di organizzarsi e tentare di cambiare se davvero c’è da cambiare, ma non rinunciano a minimizzare la crescita degli altri, resa la possibilità di tesserarsi nel partito>>.

Arcangelo Santamaria