Cultura e Società

Petizione al sindaco di Valguarnera per intitolare una strada del paese a Girolamo Valenti

Petizione al sindaco di Valguarnera per intitolare una strada del paese a Girolamo ValentiE’ on line Cliccando qui una petizione indirizzata al Sindaco di Valguarnera che richiede di intitolare una strada del paese a Girolamo Valenti morto a New York nel 1958. Girolamo Valenti, assieme a Francesco Lanza, è stato il valguarnerese che ha dato il maggiore contributo al proprio tempo. Basti pensare che negli archivi del New York Times il suo nome ricorre una sessantina di volte, che fu annoverato tra “gli intellettuali di grande valore della colonia italo americana” (O. Fallaci) e che la sua orazione funebre fu pronunciata da Norman Thomas, candidato alla Presidenza degli USA, che lo definì “una roccia”. Girolamo Valenti, figlio di Gaetano e di Maria Arena, nacque a Valguarnera il 16 aprile 1892. Emigrato negli Stati Uniti nel 1911, iniziò la carriera giornalistica, che lo avrebbe assorbito per tutta la vita, pubblicando il settimanale italiano La Domenica a Rochester. Diresse poi La Parola del popolo e Il Minatore che si rivolgeva ai lavoratori italiani dell’Illi­nois, Indiana e Wisconsin e la Lotta per lo Stato di New York. Contemporaneamente, collaborò all’Avanti! e ad altri periodici italiani. Fu anche impegnato nel sindacalismo fra i nostri emigranti: abbigliamento, calzaturifici ed edilizia. Fu tra i maggiori dirigenti della Camera italiana del lavoro di New York e del suo organo, Il Veltro.  Nel 1925 fu uno dei 23 italiani inclusi nell’American Labor Who’s Who. Nel 1926 fu definito dal console generale italiano a New York come «uno dei più violenti e accaniti propagandisti antifascisti». Nel 1926 fu l’oratore ufficiale al Columbus Day organizzato dal Italian Anti-fascist Committee del quale era presidente nazionale. Seppe resistere alle minacce di morte degli avversari politici e della mafia (minacce non astratte, visto l’assassinio del suo collaboratore Carlo Tresca) e continuò il proprio impegno senza esitazioni. Durante la guerra, svolse un ruolo di rilievo nella preparazione dello sbarco alleato in Sicilia. Nel 1946 fu nominato direttore dei programmi in lingua italiana della radio americana. Morì a New York nel 1958.