Cronaca e Attualità

Poste Italiane rassicura i propri clienti valguarneresi

Valguarnera – <<In casi analoghi Poste Italiane collabora con la magistratura e contemporaneamente avvia i controlli interni per accertare fatti e responsabilità. Poste italiane rassicura i clienti e tutela i loro risparmi>>. Con queste dichiarazioni rilasciate da Maria Grazia Lala, responsabile Comunicazione Territoriale Sicilia, Poste Italiane, rompe il silenzio sulla vicenda delle presunta truffa milionaria, avvenuta presso l’Ufficio di Valguarnera, ai danni di diversi clienti, da parte di un ex funzionario. Al di là di questa brevissima dichiarazione che dovrebbe rassicurare quanti sono coinvolti in una vicenda alquanto delicata sulla quale sta indagando la procura della Repubblica di Enna, da Poste Italiane fanno solo sapere che i prodotti bandiera (in questo casi si parla di buoni fruttiferi), non c’entrano nulla con la presunta truffa. Bocche cucite sull’ammontare totale delle cifra che sarebbe stata truffata, anche se voci di corridoio parlano di circa 2 milioni di euro. Si attendono i risvolti delle indagini ma il danno economico per tanti utenti valguarneresi è ingente. Per alcuni singoli investitori, si parla addirittura di 800 mila euro. Ma se i prodotti messi in vetrina da Poste Italiane non c’entrano nulla, come sarebbe stata perpetrata la presunta truffa? L’Ufficio di Poste Italiane sarebbe servito da calamita per i clienti, ai quali i soldi sarebbero stati sottratti con abili manovre finanziarie che per un periodo avrebbero fruttato anche dei benefici. Tra i clienti, quindi, potrebbe esserci anche chi stava al gioco, attratto da facili guadagni. Secondo alcuni non si spiegherebbe altrimenti l’investimento di cifre ammontanti a diverse centinaia di migliaia di euro da parte di singoli clienti. Agricoltori, allevatori e piccoli imprenditori del paese. Questo l’identikit del presunto truffato che già da qualche mese reclama i propri soldi e che per questo ha presentato una denuncia alla locale stazione dei carabinieri. Da qui le indagini da parte della procura della Repubblica di Enna in parallelo con quelle dei tecnici-ispettori di Poste Italiane.

Arcangelo Santamaria