Politica

I leader chiudono la campagna. Sfida a distanza tra Renzi, Grillo e Berlusconi

Renzi Grillo e Berlusconi

Rush finale per i leader politici in vista del voto di domenica per le Europee. Matteo Renzi, Silvio Berlusconi e Beppe Grillo si sfidano a distanza. Il premier chiude la campagna elettorale del Pd nella sua Firenze: “Non lasceremo l’Italia a chi la vuole distruggere”. Il leader di M5s parla a piazza San Giovanni a Roma: “Noi non vinciamo, stravinciamo”. Mentre il leader di Forza Italia interviene da Milano: “Il voto a Forza Italia è l’unico utile per l’Italia”.

Grillo, il 26 maggio vi stupiremo – “Ci dicevano che eravamo l’antipolitica e poi hanno cominciato a stupirsi: si sono stupiti che abbiamo preso il 25% e vedrete ora si stupiranno ancora di più il 26 maggio”. Così Beppe Grillo aprendo il suo comizio a piazza San Giovanni a Roma. Su Matteo Renzi: “Mi fa pena questo ragazzo, ieri era a Piazza del Popolo senza il Popolo”. E aggiunge: “Gridava, lui, il moderato, e diceva: ‘Vinciamo noi'”. Dalla piazza si levano fischi. “Noi siamo i francescani d’Europa. Siamo nati il 4 ottobre, anche papa Francesco è venuto dopo di noi”. “So che anche il Papa si è iscritto al blog”, aggiunge sorridendo il leader Cinque Stelle.
“Berlusconi dice che se vince l’M5S ci saranno disordini inquietanti: queste frasi così le diceva solo Totò Riina”. Dice Beppe Grillo in chiusura del comizio, “Ve lo dico subito. Noi non vinciamo, Noi stravinciamo”.
“Se non ce la facciamo questa volta rischiamo di non farcela per decenni”. Lo dice Gianroberto Casaleggio parlando dal palco di piazza San Giovanni. “Quando il cosiddetto premier ha detto a Grillo di sciacquarsi la bocca non sapeva cosa stesse dicendo”. Casaleggio chiede alla piazza di inneggiare a Enrico Berlinguer “in modo che lo sentano fino a Palazzo Chigi. E a quel punto chiedo a loro di sciacquarsi la bocca”.

Renzi, andiamo a prendere i voti del centrodestra  – “Bisogna andare a prendere uno per uno il voto di quelli di destra. Non è una parolaccia”. Lo ha detto Matteo Renzi durante un comizio a Prato chiedendo al pubblico di convincere anche gli indecisi e chi vuol astenersi. “Andiamo a prendere quelli che l’altra volta hanno votato di là”. “Quando fanno il loro lavoro i sindacati fanno bene, è quando fanno politica che fanno confusione, che sono un problema”.
“Grillo è andato in Sicilia a dire che la mafia non esisteva”. Ha affermato il leader del Pd dicendo che oggi si ricordano i martiri Falcone, la moglie e i componenti della scorta uccisi a Capaci.
“Non si vince sulla paura, la politica non può essere fatta di insulti e minacce”, ha detto Renzi.
Poi il leader del Pd si è spostato a Firenze, in piazza della Signoria, dove ha concluso la campagna del partito. “Noi vogliamo tanto bene a questo Paese che non lo lasceremo a chi lo vuole distruggere”. “Andiamo in Europa a rappresentare la bellezza – ha affermato il premier – non gli insulti, a rappresentare la cultura, non i vaffa e l’odio”.
“Giorgio Napolitano non merita di essere oggetto di una campagna di odio”, ha ribadito Renzi ricordando come dalla piazza diventata ‘jukebox dell’odio’ oggi si è alzato il grido ‘Io odio Giorgio Napolitano non come politico ma come persona’. “Da qui parte un pensiero di affetto al presidente, all’uomo, al politico Napolitano”.

Berlusconi, io esempio di eroismo per Patria  – “Credo di poter dirvi che posso essere per voi un esempio di eroismo per la nostra Patria e per la battaglia di libertà che è l’attività più nobile, alta ed entusiasmante che ci possiamo dare”: ha detto Silvio Berlusconi nel suo comizio a Milano.
Berlusconi ha rivendicato tutto ciò che ha fatto: la televisione commerciale, i successi con il Milan “che è diventata la squadra più titolata del mondo e lo è ancora adesso”. L’aver fondato un partito in due mesi. Ha detto di essere “un signore che si confronta con il pericolo a destra e a sinistra”. E si impegna ancora nonostante la sinistra “con un gioco di prestigio” lo abbia fatto uscire dal Parlamento, reso incandidabile per sei anni e gli abbia tolto “il diritto di voto”. Un’osservazione a cui il pubblico ha reagito urlando “vergogna, vergogna”.
“Il voto a Forza Italia è l’unico utile per l’Italia”. Berlusconi ha spiegato che gli altri partiti di centrodestra prenderanno “due, tre parlamentari al massimo, saranno cioè ininfluenti” e che il Pd è all’interno del Partito socialista europeo che è minoranza, mentre Forza Italia è all’interno del Partito Popolare Europeo che è la maggioranza. “Solo dando il voto a Forza Italia – ha osservato – si può sperare di avere qualcuno a Bruxelles che difende i nostri interessi”. Po sul governo: “Finora Matteo Renzi è stato largo di suggestioni ma su 12 risultati che aveva dati per certi ne ha prodotto uno solo”, ha sottolineato Berlusconi dicendo di aver sperato nel presidente del Consiglio. Però “abbiamo avuto chiaro che il governo della sinistra è rimasto lo stesso dietro la sua faccia giovane e simpatica, è un governo di sinistra, sostenuto dalla sinistra” e, ha aggiunto, fa cose di sinistra come aumentare la tassa sulla casa e le imposte sui conti correnti.

Appello dei vescovi: molto importante andare a votare
– “La partecipazione attiva alle elezioni è un’opportunità per esercitare la propria co-responsabolità per il futuro dell’Europa”. Lo afferma il messaggio dei vescovi al termine della 66.ma assemblea della Cei, aggiungendo di ”ritenere molto importante la partecipazione alle elezioni”.

(Fonte: Ansa.it)