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L’analisi del voto secondo il PRC

“Al termine di questa lunga cavalcata delle elezioni europee, alcuni dati possono già essere esaminati: in primo luogo la scarsissima affluenza, un campanello di allarme che ci distanzia dai grandi record di partecipazione democratica che da sempre hanno caratterizzato il nostro paese; il secondo aspetto riguarda invece il dibattito che si è caratterizzato tutto in chiave interna tralasciando i temi europei da cui dipende gran parte della nostra qualità della vita. Come Partito della Rifondazione Comunista guardiamo con soddisfazione al dato nazionale, che al netto delle mille difficoltà di natura economica, mediatica e politica, costituisce un piccolo ma solido scalino nel percorso di costruzione di una sinistra forte e autorevole. Facendo una breve analisi del voto, che non vuole avere pretese di essere esaustiva, si evidenzia come primo dato il risultato del Partito Democratico, un risultato sicuramente al di là delle aspettative e che invita tutti a riflettere sull’importanza del tema fiscale anche per vasti settori del lavoro dipendente. Al secondo posto la forza populista fondata dal comico genovese, che con il proprio risultato elettorale, sicuramente non disprezzabile ma di gran lunga inferiore alle loro auto-previsioni, certifica che il partito di Grillo non ha e non può avere il monopolio della rappresentanza politica di tutti i cittadini. Crediamo altresì che la spiegazione data da Grillo per giustificare un risultato elettorale non soddisfacente, sia oltremodo offensiva nei confronti della categoria dei pensionati, a cui appartengono circa di venti milioni di italiani, ai quali viene attribuito seguendo il vecchio adagio liberista scarsa sensibilità nei confronti delle giovani generazioni. Anche se in calo, infine, il risultato del pregiudicato Berlusconi continua a rappresentare un segnale preoccupante dell’anomalia italiana. Anche nel nostro territorio il nostro risultato elettorale rappresenta un primo passo verso la costruzione di uno spazio della sinistra politica, sociale, sindacale e associativa. Un’area politica che sola può intestarsi con maggiore credibilità battaglie come quella contro la precarizzazione del lavoro, sulla difesa dei beni comuni a partire dall’acqua, sulla cultura e su tutte quelle tematiche cui in questi anni le risposte o non sono state fornite o erano sbagliate. Noi vogliamo mettere a disposizione anche sul terreno locale il nostro patrimonio di esperienze e di contenuto politico, al servizio della costruzione di una coalizione alternativa dal chiaro profilo ideale e che chiuda le porte a cambia bandiera e affaristi, che in questi anni hanno rappresentato un ostacolo alla crescita economia, civile e democratica della nostra comunità. Un’alternativa al degrado morale ed economico ancorché di difficile costruzione è però possibile; non sono più rinviabili questioni come quella della crescita economica, in un territorio che appare oggi abbandonato dalle istituzione, della questione giovanile, emblematici i recenti casi di vandalismo, dell’aggregazione e dell’associazionismo, contro la logica della speculazione sul lavoro della realtà associative.Riteniamo infine prioritario aprire un tavolo sul decoro urbano, per porre fine ad una drammatica situazione inerente viabilità, situazione igienico-sanitaria e verde pubblico. Dobbiamo scalare la classifica della vivibilità, risollevandoci dagli ultimi posti cui siamo stati confinati. Noi siamo disponibili a porre le fondamenta di un cantiere non solo nel suo senso materiale ma nel suo senso metaforico; un cantiere di civiltà e progresso per la nostra comunità.

Mariano Nasello Responsabile Organizzazione Partito della Rifondazione Comunista – Valguarnera”