Cronaca e Attualità

Arrestato un altro soggetto ritenuto appartenente al clan Cappello di Catenanuova.

DI MARCO NUNZIOCatenanuova – L’attività investigativa di contrasto condotta dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Enna coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Caltanissetta sugli appartenenti ai clan mafiosi operanti su Catenanuova si è arricchita di un altro importante tassello. E’ stato infatti arrestato, nelle prime luci dell’alba, il pregiudicato DI MARCO Nunzio, di anni 41, ritenuto essere stato dall’anno 2008 in poi un fedele appartenente al gruppo mafioso facente capo a Catenanuova al noto PASSALACQUA Filippo; quest’ultimo in carcere dal maggio del 2011 ed in atto sottoposto al regime dell’art. 41 bis dell’Ordinamento Penitenziario, è stato condannato quale capo dell’articolazione del clan Cappello operante a Catenanuova dal Tribunale di Enna, è accusato di essere stato uno dei principali organizzatori ed esecutori della Strage di Catenanuova del 15.07.2008. La posizione del DI MARCO Nunzio era stata già attenzionata nella fase finale delle indagini che hanno condotto gli uomini del Colonnello DAIDONE agli arresti dell’Operazione Go Kart del 19 febbraio scorso, ma agli investigatori ed alla Procura Distrettuale della Repubblica di Caltanissetta è stato necessario un ulteriore approfondimento in quanto , nel frattempo, erano emersi importanti elementi a carico dello stesso che hanno portato a ritenere che il DI MARCO Nunzio, oltre ad essersi associato al PASSALACQUA Filippo ed essere stato latore delle richieste estorsive ai danni di imprenditori e artigiani che in quegli anni avevano in corso in Catenanuova l’apertura di nuove attività commerciali o la conduzione di piccoli appalti, abbia anche organizzato l’incendio, per ben due volte, dell’auto privata di un militare dell’Arma che prestava servizio a Catenanuova in quegli anni. Movente del gravissimo gesto ritorsivo e fortemente intimidatorio condotto nei confronti del graduato dei Carabinieri, (condotto per due volte a distanza da un mese una dall’altra, fino alla completa distruzione dell’autovettura che la prima volta il militare aveva provveduto a riparare), il fatto che lo stesso avesse condotto, insieme ad altri colleghi, un controllo ad un cantiere edile gestito dal DI MARCO Nunzio e dal fratello dello stesso. Tale controllo fece emergere che tutti i lavori in corso (la costruzione del piano di un appartamento) erano completamente abusivi e che tutti gli operai che si trovavano sul posto erano stati assunti dal DI MARCO Nunzio “in nero”. Ne seguii il sequestro del cantiere dei materiali, e l’applicazione di sanzioni amministrative comminate dall’Ispettorato del Lavoro di Enna. Tale evento costituì, secondo quanto emerso dalla ricostruzione dei fatti, motivo di incontenibile astio del DI MARCO Nunzio nei confronti dell’Arma e del graduato in particolare, tanto da organizzare per ben due volte, con l’assenso dello stesso PASSALACQUA Filippo, l’incendio dell’auto del militare. In alcuni dialoghi intercettati il DI MARCO risultava intrattenersi con PASSALACQUA per organizzare l’incendio dell’autovettura e ridere compiaciuto del fatto che la seconda volta “il servizio” era stato finalmente portato a compimento in quanto l’auto del carabiniere era andata, finalmente, completamente distrutta. Il DI MARCO è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Caltanissetta a disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica.

Fonte: Comunicato stampa DDA Caltanissetta – Comando Prov.Le Carabinieri Enna