Scuola e Università

Benedetto Cardinale e i contributi volontari camuffati da tasse scolastiche

Ricomincia la battaglia di Benedetto Cardinale, l’impiegato delle Poste valguarneresi, che da mesi si batte contro le tasse ed i contributi scolastici. Con un video pubblicato su youtube, il valguarnerese Benedetto Cardinale, rilancia la sua lotta sulla gratuità della scuola pubblica e dell’obbligo, così come prevede la costituzione italiana. Oltre a parlare del diritto alla gratuità dei libri di testo che secondo Cardinale, nella maggior parte dei casi non sono altro che la replica di libri adottati negli anni passati, questo battagliero genitore reclama anche la gratuità del trasporto scolastico, i cui costi, proprio negli ultimi anni sono addirittura aumentati. Così come avvenuto in un recente passato, Benedetto Cardinale, fa appello all’unità dei genitori e in maniera particolare, mette tutti in guardia sul fatto che tante scuole camuffano i contributi volontari che le famiglie potrebbero versare agli istituti frequentati dai loro figli, con tasse obbligatorie che oscillano tra 15 e 80 euro. << Tra i vari bollettini forniti dalle segreterie scolastiche, alcuni non sono obbligatori ed essendo dei meri contributi volontari- dice Cardinale- se pagati possono anche essere detratti con la dichiarazione dei redditi. Tutto ciò- aggiunge- ci è tenuto nascosto>>. Della vicenda, tempo addietro si è anche interessato il Dipartimento per l’istruzione che con una nota inviata ai dirigenti scolastici e ai direttori degli Uffici scolastici regionali, diceva:<< Nonostante le indicazioni fornite con nota del 20 marzo 2012, continuano a pervenire a questo Dipartimento da parte delle famiglie, numerose segnalazioni di irregolarità ed abusi nella richiesta dei contributi scolastici. Le lamentele- aggiunge il capo Dipartimento, Lucrezia Stellacci- sono divenute ancora più pressanti in coincidenza con il periodo di iscrizioni>>. Quindi come denunciato da Benedetto Cardinale c’è chi ha abusato e fatto passare come obbligatori i contributi deliberati dal consiglio d’istituto e ne pretende, addirittura, il versamento all’atto dell’iscrizione. Nella nota è lo stesso Dipartimento ministeriale a parlare di lesioni al diritto allo studio costituzionalmente garantito. Il ministero nel ribadire la gratuità dell’istruzione sino ai primi tre anni della scuola secondaria superiore, precisa:<< In tutte le istituzioni scolastiche statali, la frequenza della scuola dell’obbligo non può che essere gratuita, mentre, per le sole classi 4°- 5° della scuola secondaria superiore di secondo grado, fatti salvi i casi di esonero, essa è subordinata al pagamento delle tasse scolastiche erariali. Nessuna ulteriore capacità impositiva viene riconosciuta dall’ordinamento a favore delle istituzioni scolastiche>>. Per chiarire ulteriormente la questione, il Dipartimento per l’istruzione, ha sottolineato: <<Qualunque somma, ulteriore alle tasse erariali e a quanto strettamente necessario per il rimborso di spese sostenute dalla scuola per conto delle famiglie, può essere richiesta soltanto quale contribuzione volontaria. Subordinare l’iscrizione degli alunni al preventivo versamento del contributo non è illegittimo, ma si configura, per i soggetti che sono responsabili della gestione, come una grave violazione dei propri doveri d’ufficio>>.

Arcangelo Santamaria