Il Presidente di Floristella rassegna le dimissioni. Non tutti sono d’accordo.
E’ una continua levata di scudi in favore del presidente dell’Ente Parco Minerario Floristella-Grottacalda, Giuseppe Lupo, che ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico, qualche giorno addietro, dopo 2 anni di proficuo lavoro. Le dimissioni di Lupo, in attesa che il Cda (Consiglio di amministrazione) dell’Ente Parco, tratti questo spinoso argomento, sono in molti a non accettarle. In prima fila il mondo sociale e cattolico che in questi 2 anni ha avuto la possibilità di riappropriarsi del Parco Minerario più grande dell’Isola e di capirne le potenzialità. Don Filippo Salamone, assistente spirituale del gruppo scout di Valguarnera e anello di congiunzione tra la diocesi di Piazza Armerina e l’Ente Parco Minerario dice:<< La notizia delle dimissioni del presidente Lupo, mi ha colto di sorpresa e amareggiato. Molte sono state le manifestazioni religiose e sociali che in questi due anni, grazie alla dinamicità del presidente Lupo, abbiamo potuto realizzare a Floristella-Grottacalda. Mi auguro che Lupo riveda la sua decisione e continui a portare avanti un lavoro che sino ad ora ha dato frutti di cui tutti ci siamo nutriti>>. Sulla stessa lunghezza d’onda di don Filippo Salamone, il professore Alfonso Gambacurta, insegnante presso l’università La Sapienza di Roma, ma valguarnerese d’origine e conoscitore di Floristella-Grottacalda. <<E’ giunto il momento di schierarsi- dice senza mezzi termini Gambacurta – e noi che apprezziamo chi svolge con amore il proprio lavoro e si spende senza mezzi termini per la nostra terra, stiamo dalla parte di Giuseppe Lupo. Il presidente Crocetta e la Regione consentano all’Ente Parco di sopravvivere, pagando gli stipendi ai precari che lavorano a Floristella-Grottacalda che, è bene sottolinearlo, sono dipendenti della Regione e no dell’Ente Parco. Giuseppe Lupo- conclude Alfonso Gambacurta- non è uomo che occupa poltrone inutilmente>>. In tanti conoscono le vicissitudini di Floristella-Grottacalda e sanno bene che Giuseppe Lupo, ha rischiato anche di persona per fare trionfare i valori della legalità all’interno di un polmone verde che era preda del pascolo abusivo che invadeva anche gli spazi vitali e più esclusivi del parco. Dalla sua parte, in questa battaglia per la riconquista della legalità, Giuseppe Lupo, ha avuto le forze dell’ordine ed i massimi rappresentanti istituzionali del territorio ennese che hanno di Floristella-Grottacalda un simbolo di rinascita. Nei prossimi giorni il Cda dell’Ente Parco minerario dovrebbe riunirsi e allora si saprà il futuro di Floristella-Grottacalda.
Arcangelo Santamaria