Politica

Il Sindaco chiede la revoca della delibera che azzera la Tasi

Valguarnera – Il governo cittadino del sindaco, Leanza con una apposita delibera di Giunta, chiede al consiglio comunale di revocare in autotutela, la delibera con la quale il civico consesso ha approvato una aliquota pari a zero per la Tasi sulla prima casa. Una decisione, quella del consiglio comunale, varata da 7 consiglieri, che consente ai valguarneresi di non pagare la Tasi sulla prima casa, ma che provoca al comune di Valguarnera uno squilibrio finanziario di 171 mila euro. Il sindaco Leanza, nel sottolineare che il consiglio comunale ha assunto una decisione che va contro il parere tecnico del responsabile municipale del settore Economico Finanziario, aggiunge anche che a causa del mancato introito della Tasi sulla prima casa, non sarà possibile garantire diversi servizi essenziali. <<Non è questo il momento di fare polemiche, ora siamo tutti chiamati a riflettere- dice il sindaco- e pensare alle conseguenze degli atti amministrativi che produciamo. Dobbiamo pensare ai servizi essenziali che abbiamo il dovere di garantire, ai bisogni delle fasce più deboli, alla necessità di intervenire nelle strutture comunali, nelle scuole e in tutti i luoghi pubblici. Dobbiamo fermarci e lavorare per risolvere un problema che forse tutti abbiamo sottovalutato>>. Secondo quanto si sostiene nella delibera di Giunta, per il mancato introito di 171 mila euro, non sarà possibile garantire il pareggio di bilancio e il rischio che si corre, è quello del dissesto finanziario con tutte le drammatiche conseguenze che ne conseguono. <<Per 5 anni le aliquote dei tributi locali, schizzerebbero al massimo e il personale in eccedenza sarebbe collocato in disponibilità>>. Oramai da tempo tra il consiglio comunale e il sindaco Leanza, non c’è dialogo. Il primo cittadino è accusato di individualismo e di avere ridotto il civico consesso ad un ruolo di mero notificatore. In questo rapporto conflittuale tra giunta e consiglio comunale, il rischio piu’ grosso e’ quello che andarci di mezzo sia la cittadinanza.

Arcangelo Santamaria