Politica

Lettera aperta di Sebo Leanza: “Continueremo ad operare per lasciare un paese migliore”

Il sindaco Sebo Leanza

Valguarnera – Dopo l’ultima seduta del Consiglio Comunale svoltasi venerdì 17 ottobre, Il Sindaco di Valguarnera Sebo Leanza ha inviato una lettera aperta che pubblichiamo integralmente.

Alla luce del dibattito svoltosi in consiglio comunale, nella seduta del 17 c.m, e alle determinazioni assunte dalla maggioranza dei consiglieri comunali presenti, sento la necessità di evidenziare per iscritto e pubblicamente alcune considerazioni generali sul contesto all’interno del quale abbiamo, stiamo e continuiamo ad operare.

Contesto economico finanziario del nostro Comune

Il nostro Ente, per diversi anni, ha nascosto la reale situazione economica e finanziaria. Nel programma presentato agli elettori che risulta tecnicamente definito “ vincolo di mandato”, abbiamo evidenziato tra i primi punti la necessità di fare emergere la situazione debitoria e di rideterminare forme contrattuali anomale nel settore dei servizi tecnologici. Il nostro Comune, nel 2010 era sostanzialmente in dissesto finanziario per avere nel suo passivo c.ca un milione di euro di debiti, tra contenzioso in corso e debiti verso terzi, passati in giudicato. Il Comune, ha ricevuto nel 2009 un contributo di un milione di euro per il risanamento idrogeologico della Zona Franosa Spirito Santo. Il contributo, stranamente erogato prima dell’inizio della procedura di gara e conferimento dei lavori, ha consentito alla precedente amministrazione di utilizzare le risorse vincolate per coprire la spesa corrente programmata, facendo venire meno le risorse necessarie per la realizzazione dell’opera. I lavori sono stati realizzati nell’anno in corso e di conseguenza abbiamo dovuto coprire con la nostra cassa le somme necessarie per pagare la ditta esecutrice. Un pignoramento, nel 2009, da parte di un Istitutuo di credito di 246 mila euro che vantava soldi dall’ATO Enna Euno, ha tolto dalla cassa la corrispondente somma che risulta pignorata in tesoreria comunale. L’Amministrazione Comunale, nel 2009, non si è potuta opporre al pignoramento perché la stessa ha dimenticato di deliberare l’impignorabilità dele somme ai sensi dell’art.159 del Dlgsvo 267/2000, per tale motivazioni dobbiamo pagare il legale, a suo tempo incaricato e le spese processuali c.ca cinque mila euro.

Se a questo aggiungiamo che le risorse trasferite dallo stato e dalla regione sono state ridotte di c.ca il 40%, e che i servizi finanziati dalla regione, trasporto scolastico e ricovero minori sono stati ridotti al 60% dei costi sostenuti dal comune, ( c.ca 250 mila euro in meno per ogni anno), si evidenzia in quale contesto abbiamo operato.

Nel 2013, siamo riusciti a chiudere la nostra contabilità con il rispetto del patto e di tutti i parametri imposti dalla normativa finanziaria di riferimento e gli strumenti finanziari sono stati approvati a larghissima maggioranza dal consiglio comunale.

Questo certifica che il nostro Ente è un comune solido dal punto di vista finanziario, risultato raggiunto economizzando su tutto ciò che era possibile, riducendo interventi di manutenzione all’essenziale e esponendoci nei confronti della nostra popolazione per non essere stati in condizioni d’intervenire con immediatezza alla risoluzione delle minute problematiche.

Per raggiungere questo obiettivo il Consiglio Comunale, ha effettuato scelte significative nel settore delle entrate e dell’ imposizione fiscale, riparando gli errori precedentemente compiuti.

Il risultato che abbiamo acquisito, rischia di essere vanificato se non continuiamo ad operare con rigore, intelligenza e professionalità.

La superficialità nel trattare questa materia, provoca danni alla gestione, ai servizi, ai dipendenti comunali e alla comunità tutta.

Noi abbiamo il dovere di non spegnere la speranza, di coloro che vantano crediti e attendono di essere pagati in tempi certi, di coloro che vogliono impegnarsi nella promozione delle attività culturali e sociali, di coloro che hanno bisogno di risorse finanziarie per le loro famiglie, di coloro che operano nei settori produttivi e che apprezzano la gestione amministrativa per avere creato i presupposti di ripresa dell’attività artigianale.

Il dovere di una classe dirigente è quello di non scappare rispetto ai problemi ma di affrontarli e trovare le soluzioni più giuste. Il nostro PAESE ha bisogno di amministratori che rispetto ai problemi siano capaci di fermarsi, discutere ed elaborare proposte realizzabili e contestualizzate con il sistema all’interno del quale operano, per essere effettivamente realizzate.

Al nostro PAESE non serve che qualcuno elabori, al di fuori delle sede istituzionali, una strategia che crei i presupposti della non governabilità, del muro contro muro, imponendo ad altri che vogliono riflettere e meglio capire i procedimenti, scelte decise da pochi e che vanno nella direzione del meglio che non funzioni niente, perché così avrebbero qualcosa in più da dire in campagna elettorale.

Conosco questo paese e la nostra gente e so che alla fine prevarrà sempre il buon senso e la capacità di discernere tra persone e persone che si propongono alla gestione della cosa pubblica. Il buon senso è parte della nostra peculiarità di popolo, di uomini pensanti che rispettano il forestiero, le diversità e amano la propria terrà, la propria dignità, la propria libertà e onesta intellettuale.

Non mi è piaciuta la scelta di alcuni consiglieri comunali che rispetto ad una proposta concreta, di approfondire la problematica economica finanziaria del nostro ente che rischia di aggravarsi seriamente, hanno risposto: “non c’interessa, noi andiamo avanti per la nostra strada”. Così è stato deciso in quella sede, non potevano tornare indietro, nè tornare, in quella sede, senza risultato incassato.

Avere ridotto il bilancio del Comune di 170 mila euro ha creato difficolta nella gestione dei servizi, della problematica del personale dipendente,non consentirà la costituzione del fondo di solidarietà per le famiglie più povere e il pagamento di quei debiti che da diversi mesi sono all’esame del Consiglio, il cui rischio è quello che si trasformino in contenzioso con aggravio di oneri a carico del comune

Non credo si possa andare fieri della scelta compiuta.

Nonostante le scelte compiute da una parte del Consiglio Comunale, noi andiamo avanti per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi.

Assicuriamo ai nostri dipendenti che faremo tutto ciò che è nel nostro potere per garantire loro, le giuste aspettative.

Ai cittadini valguarneresi assicuriamo che con la “buona amministrazione” continueremo ad operare per lasciare un paese migliore rispetto a quello che abbiamo trovato e a loro chiediamo di seguire le vicende politiche e amministrative e di essere severi nel giudizio.

Cordiali Saluti