Scuola e Università

Un nuovo ricorso per i precari della scuola

Valguarnera – “Se fossimo stati al tribunale di Milano e non in quello di Enna, avremmo avuto già una sentenza in materia che avrebbe fatto giurisprudenza in tutta Italia, evitando tutto quello che sta avvenendo adesso”. Esordisce così Michele Sollami, segretario provinciale della Uil Scuola, a proposito della sentenza che cala come una ghigliottina dall’Europa e che obbliga lo Stato italiano ad assumere i lavoratori precari che hanno avuto con la pubblica amministrazione più contratti di lavoro a tempo determinato. Era il lontano 2008, quando la Uil Scuola Enna, ricevendo mandato dai relativi lavoratori (docenti e personale Ata), presentò al tribunale di Enna, ricorso, chiedendo la stabilizzazione dei precari, appellandosi proprio alla normativa europea. “Al momento- dice Michele Sollami- quel procedimento giudiziario è giunto al 2° grado di giudizio”. I ricorrenti di allora, adesso, vista la sentenza della corte di giustizia europea, dovrebbero essere in una botta di ferro e per loro si prospetterebbe l’immissione in ruolo sin dal prossimo scolastico. In caso contrario per chi rientra nella normativa prevista, avrebbe diritto ad un risarcimento danni (15-20 mensilità), qualora il ministero alla Pubblica Istruzione non li assumesse con contratto a tempo indeterminato. E così le prossime migliaia di assunzioni (148mila), nel mondo della scuola, sbandierate dal premier, Matteo Renzi, in realtà sono un obbligo imposto dalla famigerata Europa. Ma siamo in Italia si sa e tra un decreto legge e l’altro, per chi aspetta un posto di lavoro da anni, la trappola potrebbe essere dietro l’angolo. Per questo il segretario della Uil Scuola, mette le mani avanti e invita tutti a presentare un nuovo ricorso (anche i 150 del 2008), appunto per blindare una posizione e dei diritti consolidati. Michele Sollami, precisa. “E’ chiaro che mi riferisco sia al personale docente sia a quello Ata”. Per il segretario della Uil, la battaglia continua ed è giunto il momento di mettere ordine ai contratti di lavoro del mondo della scuola. “Anche con lo sciopero del prossimo 12 dicembre- afferma Sollami- chiediamo al governo Renzi di rivedere il Piano di immissione in ruolo”. Sulla graticola c’è il personale Ata, in particolare gli assistenti amministrativi che il ministero non vuole stabilizzare perché li ritiene in numero eccessivo rispetto all’avvenuta informatizzazione degli uffici scolastici. Il segretario della Uil, infine, chiede il rinnovo del contratto della scuola, oramai scaduto nel 2009 e ribadisce “l’immissione in ruolo per il personale Ata di Prima fascia e per gli abilitati Pas e Tfa”.

Arcangelo Santamaria