Cronaca e Attualità

Rapinava le banche in giro per la Sicilia. Incastrato dal video del colpo a Valguarnera

Foto Rapina 1

COMPAGNO GiuseppePer gli investigatori rapinava in giro per la Sicilia sempre le filiali del Monte dei Paschi di Siena. Ma quella di Valguarnera gli è stata fatale. La promessa dell’allora comandante provinciale dei carabinieri colonnello Daidone che sarebbe stato preso, dopo la rapina alla filiale locale del 28 marzo 2014, è stata mantenuta. Ma resta ancora da “assicurare alla giustizia” un complice. Proprio nei giorni scorsi a conclusione di complesse indagini, in ottemperanza dell’ordinanza della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Enna – Ufficio Gip – a seguito della richiesta della Procura della Repubblica, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Piazza Armerina, diretti dal Maresciallo Aiutante Antonio Robusto e coordinati dal Capitano Rosario Scotto di Carlo, coadiuvati dai militari dell’Arma di Valguarnera comandata dal luogotenente Nicola Lo Moro, hanno tratto in arresto, Giuseppe Compagno, 29enne nato e residente a Palermo, coniugato, disoccupato, con diversi precedenti di polizia. L’accusa è di rapina aggravata, commessa con minaccia e violenza. Si tratta di un rapinatore recidivo per aver commesso altre rapine negli stessi istituti di credito delle provincie di Agrigento, Palermo e Messina. Sia il PM Fabio Scavone che il G.I.P Luisa Maria Bruno hanno lavorato alacremente alla redazione della richiesta ed all’ordinanza della custodia cautelare in carcere. È stato ricostruito che Compagno, in concorso con una persona rimasta ignota, si impossessava della somma in contanti di Euro 7.685,00. Segnatamente, dopo essersi introdotto nei locali della Banca, il malvivente con violenza e minaccia si avventava contro il direttore della filiale immobilizzandolo. In successione, spintonava una impiegata e strappava dalle mani di un altro impiegato la chiave del cassetto dove si trovavano custoditi gli incassi, costringendo quest’ultimo ad azionare il dispositivo di apertura della bussola d’emergenza per permettere al complice, travisato in volto, di accedere all’interno. Per l’individuazione si rivelavano decisive le immagini di videosorveglianza dell’istituto ed il loro raffronto con le precedenti rapine consumate ai danni delle altre filiali. L’Autorità Giudiziaria ha emesso il provvedimento alla luce della sua spregiudicatezza, all’esistenza di un elevato pericolo di reiterazione del reato nonché per il suo vissuto criminale – gravato da precedenti penali per ricettazione, invasione di edifici, detenzione di sostanze stupefacenti. L’arrestato è stato tradotto presso il carcere di Enna ove, allo stato è detenuto. Sono in corso ulteriori indagini per risalire all’identificazione del complice che operò a volto travisato. Rino Caltagirone