Cronaca e Attualità

Rifiuti Speciali e pericolosi abbandonati alle porte di Valguarnera.

Rifiuti speciali 1

Rifiuti specialiPericolo gravissimo alle porte di Valguarnera, lungo la strada provinciale Sp 8 che conduce a Raddusa, dove, l’altra mattina, in più punti sono stati depositati dei grossi sacchi bianchi dal contenuto sospetto. Se sospetto è il contenuto, molto eloquenti e allarmanti sono le diciture “Pericolo contiene amianto” ed il simbolo di una grossa R nera su sfondo giallo, che rappresenta l’etichetta per i rifiuti pericolosi. In barba a tutti i controlli del territorio, i grossi sacchi, che hanno una capienza di duemila chilogrammi, sono stati lasciati quasi sul ciglio della strada. Il primo, che per fortuna è ancora chiuso, è stato abbandonato subito dopo la zona di Val di Noce, dove oramai da tempo persiste una discarica abusiva. Il secondo contenitore, invece, si trova circa un chilometro più giù, in direzione Raddusa, anche questo sul ciglio della strada e a pochi metri dall’antico abbeveratoio di Dolei. Questo sacco, a differenza del primo, è aperto e si intravede del liquido rossastro. Le campagne tutto intorno sono coltivate a grano e poco distante vi pascolano vari greggi di pecore. La Sp 8, nonostante che da anni versi in stato degrado, è una strada alquanto trafficata, ma solo durante il giorno, quando gli agricoltori della zona si recano nelle loro aziende, quando qualcuno si avventura per raggiungere Raddusa e anche da diversi amanti del jogging. E’ quindi molto probabile che i pericolosi sacchi siano stati abbandonati, con il calar del sole o nottetempo, quando la strada diventa deserta. Vista la mole dei due sacchi, è alquanto improbabile che siano stati trasportati da una normale autovettura e che, invece, siano stati gettati giù da qualche grosso automezzo. Adesso, però, occorre che le autorità competenti intervengano, per rimuovere i due grossi contenitori, controllare se nella zona circostante ne siano stati gettati degli altri ed evitare così ogni rischio di inquinamento ambientale.

Arcangelo Santamaria