Lavoro

Il CSA sulla chiusura della “Giudice Confezioni”

Valguarnera – Il coordinatore provinciale del sindacato Csa, Luigi Bascetta, interviene a “gamba tesa”, sulla vertenza della Giudice Confezione, l’opificio tessile valguarnerese che dopo decenni di gloria, adesso sta per chiudere definitivamente i battenti. <<In questi giorni- dice Bascetta- si sta giocando una partita decisiva sulla sorte e sulla pelle dei lavoratori di quella che è stata la “ fabbrica per eccellenza” di questo sfortunato territorio. La “Giudice Confezioni” che avrebbe potuto essere e restare il simbolo della rinascita e della resistenza in un ambito di crisi disastroso e drammatico che ha visto sparire in meno di un quinquennio più di 500 posti di lavoro a Valguarnera e area industriale di Dittaino>>. In vista della seduta del 17 marzo presso il Tribunale di Enna, Bascetta afferma:<< Si procederà per l’attivazione di un concordato preventivo che cercherà, con una “lavata di faccia” e un “colpo di spugna” di chiudere definitivamente la storia lavorativa di decine di lavoratori, per giunta tutti qualificati e dotati di elevatissima professionalità, che rischiano, per una serie di leggerezze e di superficialità dovute all’assenza di una vera e propria controparte sindacale che è stata sempre silenziosa e inerte di fronte a certe nefandezze contrattuali e a disottemperanze normative grandi come un palazzo, di rendere ancora più drammatica la condizione dei lavoratori che rischiano di ritrovarsi, come sempre succede in queste tristi storie, soli, abbandonati da tutti, e con il classico pugno di mosche in mano>>. Il sindacalista prospetta un quadro a tinte fosche. <<Probabilmente saranno messi di fronte all’aut aut: “Prenditi questi quattro miseri soldi, stai zitto e ritieniti fortunato!”. E’ vergognoso – tuona Luigi Bascettta- che dopo decenni di produzione milionaria a spese e a discapito delle vite di centinaia di lavoratori trattati come cani e senza umanità, senza nessun rispetto delle norme di sicurezza, senza nessun rispetto dei contratti di lavoro ( alcuni dei lavoratori, a distanza di decenni non hanno nemmeno la copia del contratto di lavoro), turnazioni orarie che farebbero vergognare perfino i cinesi, sfruttamento a gogo e, alla fine, per sentirsi proporre il classico “piatto di lenticchie>>. Ma Bascetta annuncia una clamorosa speranza:<<Meno male che al Nord si trovano aziende e imprenditori che vogliono investire qui a Valguarnera e che, nelle prossime settimane, faranno una ricognizione operativa e preventiva sulle potenzialità produttive e sulla professionalità delle maestranze e dei lavoratori di tutte le “scatole cinesi” della galassia “Giudice”. Per l’occasione sarà convocata un’assemblea pubblica. Perché il primo compito di un sindacato serio – conclude- è quello di informare i lavoratori. Perché un lavoratore che non è informato dei propri diritti è semplicemente una macchina da sfruttare e carne da mandare al macello>>.

Arcangelo Santamaria