Cronaca e Attualità

Resta ancora chiusa l’acqua della “Sciumarella”. Controlli approfonditi sui campioni di acqua prelevata

Valguarnera – E’ ancora chiusa l’acqua che sgorga dall’abbeveratoio di contrada Sciumarella, che si trova alle porte di Valguarnera, ma ricadente nella giurisdizione del comune di Enna. L’ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) di Enna sta approfondendo i controlli sui prelievi effettuati settimane addietro, a seguito di pregressi rilevamenti di cromo esavalente (sostanza cancerogena) e di cianuro nelle acque dell’abbeveratoio; in passato erano state rilevate concentrazioni significative anche di ammoniaca e azoto organico. A fine gennaio, sul posto si erano recati anche il dottor Franco Belbruno del servizio Epidemiologico e il dottor Nazareno Dottore, tecnico di prevenzione dell’ASP (Azienda Sanitaria Provinciale), per eseguire alcuni prelievi, dopo che si era diffusa la notizia del presunto inquinamento. La polizia municipale di Enna, mediante i tecnici di Acqua Enna, aveva sigillato la fonte di approvvigionamento, dove tanti valguarneresi e automobilisti di passaggio (l’abbeveratoio si trova lungo la Sp4), facevano rifornimento, nonostante la segnalazione che l’acqua fosse non potabile. Adesso che l’acqua è chiusa, nessuno può berla ma c’è anche chi si lamenta perché avendo dei terreni agricoli a valle dell’abbeveratoio, non può utilizzarla nemmeno per uso irriguo. A che punto sono i controlli sull’acqua di contrada Sciumarella, lo abbiamo chiesto al dottor Enrico Croce dell’ARPA di Enna. <<Stiamo approfondendo gli accertamenti sulla presenza dei metalli pesanti. Aspettiamo i dati dal nostro laboratorio di Agrigento>>. Qualcuno teme che le analisi di laboratorio possano essere inficiate dal fatto che i campioni esaminati appartengono a prelievi effettuati durante giorni di pioggia copiosa e, quindi, le sostanze sospette potrebbero essere diluite. Ma il dottor Croce, assicura:<<Sull’acqua di contrada Sciumarella, abbiamo dati storici e in ogni caso effettuiamo 4 prelievi l’anno. Entro il 21 marzo, infatti, eseguiremo i prelievi della stagione invernale>>. C’è chi sospetta che ci possano essere discariche abusive in contrada Cafeci a monte del bevaio, che hanno inquinato la falda acquifera. Su questo il dirigente dell’Arpa, afferma: <<Mi risulta che in passato le forze dell’ordine e funzionari del Comune di Enna abbiano eseguito dei controlli. Il fatto che in passato siano stati rinvenuti nelle vicinanze materiali ferrosi, potrebbe spiegare la presenza di picchi di metalli pesanti. Tuttavia, tali presenze sono risultate discontinue. Poiché la falda acquifera in questione, con ogni probabilità, non è profonda e non presenta le zone di tutela proprie delle acque sotterranee destinate all’uso umano, si ritiene che in ogni caso non vada utilizzata come acqua potabile. Diversa è la questione riguardante l’uso irriguo, infatti, per tale uso i limiti normativi dei contaminanti sono differenti e ben più elevati >>. Resta comunque alto il livello di guardia.

Arcangelo Santamaria