Cronaca e Attualità

Rubavano nelle abitazioni di anziani. Arrestate dai Carabinieri di Valguarnera due sorelle di Siracusa

Cresimone Veronicaimage

I Carabinieri della Stazione di Valguarnera, diretti dal Luogotenente Nicola Lomoro e dipendenti dalla Compagnia di Piazza Armerina comandata dal Capitano Rosario Scotto Di Carlo, alle prime luci dell’alba odierna, a Siracusa, in ottemperanza dell’ordinanza custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Enna – Ufficio G.I.P. – Dr.ssa Bruno, a seguito della richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica – Dr. Di Mauro, hanno tratto in arresto due sorelle, entrambe già pregiudicate, Crescimone Giuseppina e Crescimone Veronica. Le due, siracusane, di 29 e 26 anni, coniugate, disoccupate, sono entrambe gravemente indiziate, in concorso con altro complice, di furto aggravato nell’abitazione di un 75enne valguarnerese. Le due si sono impossessate della somma di euro cinquecento sottraendola all’uomo con destrezza consistita nell’approfittare della distrazione della persona offesa.
La sola Crescimone Veronica è indagata del reato di furto, in concorso con altri complici, di furto aggravato nell’abitazione di una 85enne aidonese.
La donna si è impossessata di diversi preziosi tra cui un orologio con cassa in oro marea Bulova, un orologio femminile con cassa e cinturino in oro, due collane con brillantini, un anello in oro bianco con perle e brillantini, un bracciale femminile in oro rosso, 9/10 anelli femminili in oro bianco e rosso con brillantini, 4/5 collane in oro rosso, un girocollo in oro rosso con maglia larga, una collana di perle, 3 spille in oro rosso a maglie, per un valore complessivo di euro 15.000,00, sottraendoli alla donna con destrezza consistita nell’approfittare della distrazione della persona offesa.
Entrambi i furti sono stati perpetrati con le aggravanti di aver approfittato delle precarie condizioni di salute della persona offesa, ultrasettantenne, circostanza tale da ostacolare la pubblica e privata difesa e di aver commesso il fatto con destrezza nell’aver sorpreso la persona nella custodia della cosa. Con la recidiva specifica infraquinquennale per entrambe le sorelle Crescimone. Le indagini dei Carabinieri sono partite a seguito della commissione dei due citati furti aggravati. Le due odierne arrestate, in concorso con altra complice, presentatesi quali medici e funzionari I.N.P.S. incaricate di compiere delle verifiche sui trattamenti pensionistici e prospettando un possibile incremento futuro sulla pensione, e con il pretesto di verificare il numero di serie delle banconote ricevute per il pagamento dell’ultimo rateo pensionistico, si sono introdotte nelle abitazione di due anziani riuscendo ad impossessarsi di monili in oro e denaro contante presenti nelle abitazioni. I Carabinieri sono però riusciti ad identificarle sia dalle descrizioni fisiche dei denuncianti e di alcuni testimoni che dalla visione delle telecamere a circuito chiuso installate per le vie cittadine, identificando l’autovettura in uso alle donne e la loro fuga verso l’autostrada Palermo – Catania, svincolo di Dittaino. L’indagine è stata seguita e coordinata personalmente dal Dr. Marco Di Mauro, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Enna. I militari dell’Arma, coordinati dal Capitano Rosario Scotto Di Carlo, durante l’espletamento delle indagini, hanno raccolto una serie di elementi che hanno delineato un quadro probatorio che ha consentito alla Magistratura di ritenere sussistenti gravi indizi di colpevolezza nei confronti delle due indagate.
Gli atti di indagine compiuti, considerati unitamente ai pregiudizi penali e precedenti di polizia, portano ragionevolmente a presumere che le due sorelle colpite dal provvedimento degli arresti, si dedichino professionalmente ed in modo continuativo a reati contro il patrimonio tra cui furti aggravati e che vivano, in parte, dei proventi degli illeciti perpetrati da cui traggono il loro sostentamento. Per le arrestate, se lasciate in libertà, sarebbe derivata un’alta probabilità di commettere altri illeciti della stessa specie in quanto personalità poco inclini al rispetto delle regole della civile convivenza. Sono questi i motivi che hanno fatto scaturire l’odierno provvedimento. Cresciome Giuseppina e Crescimone Veronica, a conclusione dell’attività investigativa ed espletate tutte le formalità di rito, sono state tradotte presso le proprie abitazioni al regime degli arresti domiciliari a disposizione della competente Autorità Giudiziaria con la prescrizione di non comunicare con persone diverse da quelle con cui convivono. All’esecuzione dei provvedimenti hanno preso parte dieci Carabinieri della Compagnia di Piazza Armerina.