Politica

Mario Bruno attacca il PD. “E’ un partito senza coerenza politica e serietà istituzionale”

mario bruno

Valguarnera – E’ duro l’attacco dell’ex consigliere comunale, Mario Bruno al suo ex partito (Pd), dopo la mancata approvazione della riduzione delle aliquote sui tributi municipali che era stata proposta dal gruppo consiliare “l’Altra voce”. Mario Bruno tuona contro chi guarda ai tributi in modo diverso a secondo di quale sia la posizione ricoperta e sottolinea l’incoerenza dell’assessore Alfonso Trovato e del presidente del consiglio comunale Enrico Scozzarella. <<È ormai evidente – dice Bruno- che il Partito democratico, oggi composto da nuovi giovani che a quanto pare non conoscono neppure le battaglie condotte dello stesso partito nella legislatura precedente, ha ancora una volta dimostrato di non avere una coerenza politica ne’ tantomeno una serietà istituzionale>>. Mario Bruno incalza e afferma: << Una responsabilità a ventaglio quella del mio ex partito che con il cambio di poltrona ha preso il posto politico di chi per anni ha combattuto, delegittimando i loro 5 anni di opposizione e dimostrando all’intera cittadinanza di utilizzare la materia dei tributi in maniera populista solo per la campagna elettorale>>. Bruno fa un distinguo tra i giovani ed i vecchi militanti del Pd e prosegue:<< Posso giustificare, pur non condividendo, la scelta dei molti giovani che oggi in consiglio comunale sventolano insieme alle new entry meno giovani la tessera del Pd ma non posso giustificare la voluta incoerenza politica di Trovato e Scozzarella, oggi responsabili guardiani dei conti del comune e ieri accaniti Robin Hood pronti a difendere i cittadini dalle tasse imposte da Leanza di cui oggi ne seguono in maniera misera l’esempio. Assistiamo al trasformismo di un partito che si sperava dovesse dimenticare questo modo operandi dopo le elezioni ma evidentemente decide di utilizzarlo anche dentro le istituzioni>>. Bruno conclude senza esclusioni di colpi <<Il sindaco Draià avrà pure i numeri per governare ma il primo fallimento morale e politico si è già consumato con la storia dei tributi, senza che la stessa abbia saputo dare una giustificazione seria alle scelte della sua maggioranza se non quella di aggrapparsi al parere del ragioniere capo come gli ubriachi fanno con i lampioni. Fallimento aggravato da un clima da stadio creatosi in un aula che il presidente non riesce a gestire in quanto arroccato alle posizioni della maggioranza che lo ha eletto>>.

Arcangelo Santamaria