Scuola e Università

Professione insegnante. Chiusa la fase delle istanze on line ora si attendono le chiamate

Chiusa la fase delle istanze online indirizzate al Miur (Ministero Istruzione Università e Ricerca), per l’immissione in ruolo, le migliaia di insegnanti precari della scuola pubblica attendono con trepidazione le chiamate annuali da parte dei relativi Usp (Uffici scolastici provinciali), che su indicazione del dicastero capitolino devono procedere celermente. Nel frattempo, al Miur guidato dal ministro Stefania Giannini, da tutta Italia stanno piovendo migliaia di diffide legali. Obbligati a scegliere tra l’assunzione a tempo indeterminato in una tra le 100 province italiane disponibili, gli insegnanti, by passando anche le stesse organizzazioni sindacali e rivolgendosi a studi legali privati, stanno diffidando il ministro Giannini e contestando le norme della Legge 107/2015, conosciuta come “legge sulla buona scuola”. All’indice l’astruso meccanismo di reclutamento che per tanti lede i diritti acquisiti in decenni di precariato. Affilano le armi, in vista del prossimo autunno, quanti saranno chiamati ad insegnare al Nord. Molti di loro pensano già a mille sotterfugi che evitino la “deportazione” in cattedre del settentrione. Vivere con 1.200 euro al mese, in territori in cui te ne chiedono 600 mensili di affitto per un monolocale, sembra impresa impossibile. A questo occorre aggiungere le disgregazione di migliaia di famiglie, con il coniuge al nord e l’altro con i figli al sud. Dinanzi a questo dramma sociale stride l’imbarazzante silenzio della Chiesa, che nella scuola pubblica e per l’insegnamento della Religione, continua a nominare su propria discrezioni insegnanti che non appartengono a nessuna Gae e che non hanno vinto nessun concorso. Un piccolo esercito di “fedeli-clienti” che i vescovi delle diocesi tutelano da buoni e silenti pastori. Nel frattempo, in Sardegna (terra che, al contrario della Sicilia, ha fatto della legge sulla continuità territoriale un arma di difesa), i docenti precari hanno occupato l’aeroporto di Cagliari.

Arcangelo Santamaria