Randagio sofferente per il forte caldo salvato dall’OIPA di Valguarnera
“L’amministrazione Draià contattata dai soci dell’Oipa (associazione a cura e sostegno degli animali) si è caratterizzata per la celerità con la quale i randagi sono stati ricoverati nel canile di Luca Scoto a Dittaino”. Ad affermarlo è Francesca Matarazzo, volontaria dell’ Oipa (associazione a sostegno degli animali) che a Valguarnera opera da quasi un anno. “Abbiamo avuto la notizia che un cane randagio – continua Francesca – si trovava in cattivo stato di salute e soffocato dal caldo nei pressi del cimitero di Valguarnera. Non essendo riuscita a contattare gli organi preposti, abbiamo chiamato il nostro socio-volontario Carmelo Auzzino, che è anche consigliere comunale, che immediatamente ha contattato il sindaco Francesca Draià la quale ha subito provveduto ad attivare gli organi di competenza per l’immediato ricovero del cane presso il canile di Dittaino”. Ha continuato la giovane Francesca Matarazzo: “La nostra associazione Oipa si appoggia alla sede di enna la cui presidente è Valeria Pisano. I soci valguarneresi sono circa una decina: non abbiamo una vera e propria sede, ma i nostri volontari cercano il più possibile di risolvere le problematiche inerenti al randagismo all’abbandono alla tutela degli animali ma anche quella dei cittadini. Lo scorso anno abbiamo avuto molti problemi con i randagi, quando contattavamo l’amministrazione ci veniva sempre risposto che non c’erano fondi, e più volte io stessa mi sono trovata da sola a curare e sfamare i cuccioli che venivano abbandonati per strada. Molti volontari mettono del proprio per curare tempestivamente i casi più urgenti come Nino Presti che da sempre si è distinto per la generosità nei soccorsi. Ovviamente ringrazio quanti si sono adoperati per risolvere questo caso”. L’associazione oltre alla segnalazione dei randagi, sostiene la campagna per l’adozione: “I cani Sono una risorsa per il territorio, possono davvero fare compagnia e rendere migliore la vita, in termini di affetto di sorveglianza e di amorevolezza. Ci attendiamo che in futuro si possa superare il pregiudizio che i cani non devono vivere in famiglia, perché sporcano o non è igienico tenerli in casa. Credo che si possa fare tanto per i nostri amici animali e possiamo lavorare, in tal senso, anche perché il ricovero presso i canili di certo non è da considerarsi come una soluzione ottimale per gli stessi animali. La collocazione migliore di certo è quella dell’affido nelle famiglie, dove gli animali posso contribuire al benessere e allo stesso momento godere dell’affetto e del calore familiare. Bisogna lavorare sulla sensibilizzazione dei cittadini, sulla cura del creato, dall’ambiente agli animali, anche essi fanno parte del creato come noi, e dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri. Io lascio sempre una ciotola d’acqua fuori per permettere ai cani di idratarsi e non morire per il troppo caldo di questi giorni”. Ma Francesca non si rivolge solo a chi un cane non ce l’ha: “Alla stessa maniera mi auguro che aumenti anche l’educazione civica. Se io ho un cane mi devo occupare anche che non sporchi l’ambiente cittadino quando vado a passeggio, quindi è importante che i cittadini stiano attenti che i loro cani non sporchino, mi auguro che in futuro si possa godere del rispetto verso gli animali e verso l’ambiente”.