Scuola e Università

Le precisazioni del prof. Bonanno sulla teoria “Gender”

Gianfranco BonannoSi apre il dibattito sull’applicazione della teoria “Gender” (studi di generi), nel mondo della scuola. Dopo le preoccupazioni esternate da 2 genitori valguarneresi, questa volta ad intervenire è il professore Gianfranco Bonanno. <<Come docente di scuola secondaria di II livello, voglio precisare che non esiste nessuna Legge sul “gender”, e che in materia di legislazione scolastica sarebbe più consono fare esprimere dissensi o interpretazioni a chi di competenza>>. Bonanno riferendosi alle recenti preoccupazioni esternate da alcuni genitori, dice: <<In realtà, la polemica insorta quale preoccupazione di molti genitori, riguarda la non corretta interpretazione dell’articolo 1 comma 16 della Legge 107/2015 (Buona Scuola). Invero, tale articolo ha come finalità di promuovere conoscenza e consapevolezza riguardo i diritti e doveri delle persone, quale completa formazione di cittadinanza attiva dei discenti, e non creare percorsi che possano strumentalizzare pensieri o ideologie di qualsivoglia natura>>. Il professore Bonanno, rassicura e precisa:<< Infatti, all’interno di tale articolo non vi sono in discussione “teorie gender” o indicazioni di docenza verso pratiche estranee al mondo educativo. Si tratta, invece, di piani educativi per contrastare il fenomeno della violenza in chiave più ampia del significato, quale costruzione di forme più compatte di pro-socialità. Detti chiarimenti sono stati forniti con 2 note ministeriali, la prima datata 6 luglio e la seconda datata 15 settembre entrambe del 2015, cui destinatari sono stati anche le istituzioni scolastiche, per la stesura del Piano dell’Offerta Formativa, e il forum dei genitori>>. Gianfranco Bonanno va al di là dell’aspetto normativo e aggiunge:<< Come Dottore Assistente Sociale rimango profondamente indignato di tanta polemica e allarmismo insorti nella nostra comunità, e fomentata da preoccupazioni che non hanno ragione d’esistere quali effetti negativi sui diritti evolutivi dei discenti minorenni. Ritengo, invece, che ancora una volta, si mettono in discussione i diritti e la parità sociale del genere omosessuale, che desta preoccupazioni di qualsiasi natura, strumentalizzando la visione come un qualcosa di distorto e anormale. Per una volta, invece, dopo i tanti episodi di violenza e casi di bullismo nelle scuole, si avrà la possibilità di educare gli alunni al rispetto e alla tolleranza, verso qualsiasi genere sociale, e creare interventi che possano sensibilizzare al rispetto e alla normale convivenza dei cittadini, coerentemente all’art. 3 della Costituzione Italiana>>.

Arcangelo Santamaria